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Concordia, via alla rotazione ma restera' al Giglio fino a primavera

La costa Concordia al Giglio. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 13 SET. - La Concordia sara' raddrizzata entro il 2013 e messa in condizioni di galleggiare e consentirne quindi lo spostamento per lasciare le coste dell'isola del Giglio nel corso del 2014, probabilmente entro la primavera di quell'anno. Lo ha ribadito il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, nel corso di un'audizione informale in commissione Ambiente della Camera dei deputati. Il 15 settembre, ha spiegato, la check list dovrebbe essere completata e dunque, se le condizioni meteo-marine saranno favorevoli, "il 16 inizieremo le operazioni di rotazione della nave". Operazioni rispetto alle quali, ha aggiunto Gabrielli, e' stato stilato anche un "worst case": cioe' una lista dei possibili eventi avversi che potrebbero verificarsi durante la rotazione e le eventuali contromisure da prendere, sempre "nell'ottica della sicurezza della nave e dell'ambiente". Tutta la vicenda della rimozione della Costa Concordia, la nave naufragata sulle coste dell'isola del Giglio, e' stata condotta dando al "discorso ambientale una priorita' non condizionata", ha assicurato Gabrielli. Nell'ambito del Piano di gestione delle acque interne, ha proseguito Gabrielli, "abbiamo operato non solo nei termini della mitigazione degli sversamenti ma di riduzione della tossicita' delle acque". Acque che sono state trasportate nel porto di Piombino, e che progressivamente "vengono sostituite con l'acqua marina, riducendo cosi' l'inquinamento". Nell'attesa che le condizioni meteo-marine fossero favorevoli e che tutti i passaggi propedeutici alla rotazione della nave (contenuti nella check list) fossero completati, "si e' continuato - ha ricordato Gabrielli - a fare pulizia dei fondali, secondo quanto previsto dal Piano di smaltimento dei rifiuti solidi, che sono stati portati sulla terra ferma e correttamente trattati". L'attenzione all'ambiente continuera' a essere una priorita', ha assicurato il capo della Protezione civile, anche dopo la rimozione della Concordia. E' previsto, infatti, un monitoraggio delle condizioni ambientali dell'area interessata dall'incidente per i successivi cinque anni.





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