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Cottovietri al Cersaie: unica azienda di Cava dei Tirreni. A Bologna solo 5 marchi campani

Una esposizione al Cottovietri. (foto) ndr.

di Redazione

NAPOLI, 20 SET.L’azienda campana presenta a Bologna il nuovo brand - materiale Protagonista nell’arredamento è già pronto per il mercato globale In vetrina anche le oltre 400 tipologie di formato in più di 150 coloriIl marchio, un quinto della partecipazione campana, sarà l’unico a rappresentare Cava dei Tirreni Salerno, 20 settembre 2013 Ottocentonovantotto espositori di cui 302 stranieri, provenienti da 35 diverse nazioni, sono pronti a partecipare al Cersaie, il Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredo bagno, in programma dal 23 al 27 settembre 2013 presso il quartiere fieristico di Bologna.  La Campania vi prenderà parte solo con cinque aziende, due di Napoli, altrettante di Salerno e un unico marchio in rappresentanza di Cava dei Tirreni, Cottovietri. Per l’undicesimo anno consecutivo l’azienda, da oltre trent’anni anni interprete dell’abilità e della tradizione dei maestri ceramisti del territorio, conferma la sua presenza all’evento che, con i suoi 160mila metri quadrati di spazio espositivo, terrà banco per una settimana con un ricco programma di incontri e convegni di alto livello. La partecipazione all’expo - meeting unico e prezioso per fare il punto su uno dei settori che, di fronte al persistere della crisi economica, ha dimostrato maggiore capacità di innovazione, confermando la sua presenza costante sui mercati internazionali - sarà soprattutto l’occasione per l’azienda per presentare un nuovo prodotto, il C+, il top della gamma Cottovietri in termini di caratteristiche tecniche ed estetiche, una novità assoluta nel mondo della ceramica. COS’è C+ Dopo oltre dieci anni di sperimentazione l’azienda ha messo a punto un materiale ultramoderno, capace di soddisfare sia le diverse esigenze di gusto e di stile che la volontà di utilizzare il cotto anche in quegli spazi notoriamente soggetti ad un’intensa frequentazione. Tradizione e innovazione si incontrano in una ricca varietà di formati e colori proprio per assecondare la nuova architettura, ma anche per corrispondere al piacere antico della tradizione. L’attenzione all’interior design è imprescindibile oggi, ma è anche vero che l’artigianalità dei materiali conserva sempre il suo valore eccezionale. Il processo di cottura di C+ segue le fasi del gres, migliorandone e personalizzandone le abituali caratteristiche tecniche. Ne conseguono prerogative estetiche finora ottenibili solo su bicotture a temperature più basse. Possibilità impensabili si aprono a quanti necessitano di un materiale ricercato, ma anche estremamente resistente al calpestio, agli acidi, agli sbalzi termici, alle abrasioni, ingelivo e in assorbente. L’idea è che per prestazioni e caratteristiche si offra a tutte le soluzioni di rivestimento, sia per interni, che per esterni, spaziando dall’edilizia pubblica all’abitazione privata. L’innovazione è nel design: C+ si distingue per la completa artigianalità del manufatto che, oltre a spogliarlo della sua veste anonima, spesso imposta dalla produzione industriale a queste tipologie di prodotti, lo rende anche più innovativo, un materiale all’avanguardia che assume il ruolo di protagonista nell’arredamento, pronto al mercato globale. L’utilizzo di uno speciale impasto, coperto da smalti tecnici fusi dalle alte temperature, conferisce infine un aspetto riconoscibile ed una particolare setosità al tatto, uniti a caratteristiche tecniche elevatissime. Una soluzione ideale per tutti quei luoghi dove temperamento e praticità hanno finalmente la stessa possibilità di esprimersi. È la lungimiranza dell’azienda che, artefice di un nuovo modo di interpretare il “cotto fatto a mano”, ha tentato ed è riuscita ad andare oltre i canoni, sperimentando senza dimenticare. L’antica arte delle decorazioni vietresi, nate nel bel mezzo del mediterraneo, come le riggiole più volte ritratte, non sottrae spazio né respiro alla ricerca e alla volontà di cambiamento. Solo grazie a questa tenace dicotomia Cottovietri è riuscita dove altri non sono mai arrivati: oltre 400 tipologie di formato in più di 150 colori, lastre da pavimento e rivestimento in grado di raggiungere anche i 200 centimetri di lunghezza, graffi e decorazioni realizzate su misura da disegni del tutto originali. Solo se non si dimentica il passato, come quello che Cottovietri ha fatto rinascere nel Duomo di Ravello, si può abbracciare il futuro e l’arte contemporanea. E’ ancora in mostra, infatti, la sala del Museo d’Arte Donna Regina di Napoli disegnata da Francesco Clemente e realizzata con creatività tutta artigianale dai maestri ceramisti dell’azienda. Progetti che si spingono fino oltre oceano, che perfezionano nuovi metodi e ascoltano sempre nuovi stimoli, senza tralasciare mai tutta la forza delle origini.





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