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Egitto. Ministro dell' Interno sfugge ad attentato, "Ora pugno di ferro"

Una immagine delle manifestazioni in egitto. (foto). Ndr.

di Redazione

IL CAIRO, 5 SET. - Il ministro dell'Interno egiziano, Mohammed Ibrahim, e' scampato a un attentato al Cairo. Lo hanno riferito i media egiziani. Un'autobomba e' esplosa al passaggio del convoglio in cui viaggiava il ministro, rimasto illeso. Nella deflagrazione ci sono stati quattro feriti, ha reso noto l'emittente Nile tv. L'attentato e' avvenuto vicino alla casa del ministro nel quartiere Al-Naser, nella zona orientale della capitale, non lontano da dove si sono svolte le proteste islamiche negli ultimi due mesi, dopo la destituzione del presidente Mohamed Morsi da parte dei militari. GOVERNO EGIZIANO "ORA PUGNO DI FERRO CONTRO IL TERRORISMO" Il governo egiziano ha promesso di usare "il pugno di ferro" contro il "terrorismo", dopo l'attentato al Cairo a cui e' scampato il ministro dell'Interno, Mohammed Ibrahim. "Questo atto criminale non impedira' al governo di fronteggiare il terrorismo con forza e determinazione", si legge in un comunicato dell'esecutivo egiziano. L'Egitto "colpira' con pugno di ferro quanti minacciano la sicurezza nazionale fino a quando non sara' tornata la stabilita'", ha concluso la nota. MINISTRO INTERNO, FALLITO ATTENTATO "E' SOLTANTO INIZIO" "Un vile tentativo di assassinio": cosi' ha definito l'attentato a cui e' scampato il ministro dell'Interno egiziano. Alla domanda dell'intervistatore tv se l'attacco segni l'avvio di una "nuova ondata di terrorismo" in Egitto, Ibrahim ha replicato: "Quanto avvenuto oggi e' non la fine, bensi' l'inizio". Il ministro ha assicurato che il governo riuscira' a sconfiggere l'estremismo, ma ha invitato i connazionali a fare molta attenzione. COALIZIONE ISLAMISTA CONDANNA ATTENTATO MINISTRO INTERNO I Fratelli musulmani e la coalizione delle forze islamiste egiziane hanno preso le distanze dal fallito attentato contro il ministro dell'Interno egiziano, Mohamed Ibrahim. L'Alleanza Anti-Colpo di Stato, che raggruppa i movimenti ostili al colpo di mano dei militari con cui il 3 luglio fu deposto il presidente, Mohamed Morsi, attraverso suoi attivisti ha affermato che "l'attacco dinamitardo va condannato a prescindere da chi ne e' stato l'autore".





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