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Letta: non sono un pungiball; manovra sarà patto di coalizione

Il Presidente Letta. (foto Agi.) ndr.

di Redazione

ROMA, 19 SET. (AGI) - Sulla questione della decadenza di Silvio Berlusconi il governo non aveva nulla da dire, sulle questioni economiche e' il premier che da' le carte, che fa la sintesi dopo il confronto con la maggioranza. E su questa linea di 'demarcazione' che viene rimarcata a palazzo Chigi che il premier giochera' d'attacco. L'ultima parola spetta al presidente del Consiglio, sara' lui a dare la linea, a dettare l'agenda basandosi sul programma presentato in Parlamento e puntando tutto sulla crescita e sul lavoro. Per ora non c'e' bisogno di alcun nuovo voto di fiducia o di andare in Parlamento, ma il presidente del Consiglio non intende sottostare a ricatti o a ultimatum. "Il governo non e' un punginball". Ed ancora: "Siamo in uno stato di diritto non ci sono persecuzioni". La verifica in Parlamento sara' sui provvedimenti, in particolar modo su quelli economici. Anzi il Capo dell'esecutivo e' pronto a rilanciare: quel "patto di coalizione" chiesto tempo fa da Mario Monti, proposta appoggiata anche dal Pdl, sara' la legge di stabilita'. Perche' per il presente "ci sono pochi margini" per agire, per ora per esempio non e' possibile evitare l'aumento dell'Iva. E', invece, su un programma di ampio respiro (la prossima tappa e' il piano 'Destinazione Italia', una sorta di libro bianco in cui confluira' anche il decreto del fare 2) che il Capo dell'esecutivo vuole confrontarsi con le forze politiche della maggioranza, partendo dal taglio del cuneo fiscale. Il premier si muove sulla stessa lunghezza del Colle. Per ora non e' previsto alcun intervento del Quirinale per raffreddare il clima politico, ma l'auspicio di Giorgio Napolitano, riferiscono anche fonti della presidenza della Repubblica, e' che si faccia di tutto per garantire la stabilita'. Quindi rispetto dei vincoli e dei patti stabiliti con l'Europa. In ogni caso il premier ai ministri del Pdl ha espresso la convinzione che Berlusconi non rompera', ma ha anche lanciato l'avvertimento poi ripetuto ai cronisti. "C'era uno spot - ha spiegato il premier - che si concludeva cosi' 'non ci ho scritto Joe condor'. Ecco, io non c'ho scritto Jo Condor", ha scandito Letta, citando una reclame della Nutella del Carosello anni Settanta. "Noi - ha ripetuto - continuiamo a lavorare". Ovvero Letta intende vestire esercitare in pieno le funzioni di presidente del Consiglio. Per questo motivo non partecipera' neanche all'assemblea del Pdl e non "parteggera'" per nessuno. Intanto in Parlamento il giorno dopo il videomessaggio di Berlusconi restano le tensioni tra Pd e Pdl. Il primo ostacolo e' proprio l'aumento dell'Iva, ma anche lo stesso Saccomanni ha ripetuto nel Consiglio dei ministri che le coperture non ci sono. Del resto occorre rifinanziare la cassa in deroga, le missioni all'estero, la seconda rata dell'Imu e trovare anche i soldi - questa mattina prima del Cdm c'e' stato un incontro tra Letta, Alfano e Mauro - per il comparto difesa e sicurezza.





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