L'ultimo abbraccio di fratel Costantino e degli amici di San Rocco al vescovo Pietro Farina
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Fratel Costantino e S.E. P. Farina. (foto) ndr. |
di Fratel Costantino de Bellis
ROMA, 26 SET. - Il 14 Settembre scorso sotto le finestre del Centro Mediterraneo Oncologico Neuromed di Pozzilli (Is) dove mons. Farina moderatore della nostra Associazione Europea “Amici di San Rocco” stava vivendo gli ultimi passi del suo breve ma doloroso calvario, noi amici e devoti di San Rocco guidati dal nostro fondatore Fratel Costantino De Bellis, con il nodo in gola, pieni di commozione, ci siamo raccolti un forte momento di preghiera davanti all’immagine di San Rocco, all’insigne reliquia del braccio del Santo e di Gesù crocifisso.
Era il giorno dell’Esaltazione della Santa Croce e il nostro pastore, anche se non poteva essere fisicamente presente in mezzo a noi, era unito alla nostra preghiera, vivendo la croce nel letto della sofferenza, consapevole come Gesù sul Golgota di essere vicino all’ora solenne di dire: “Tutto è compiuto!”, ma accompagnato dal suo motto episcopale “Et resurrexit”,che annuncia con gioia che dopo il Venerdì di Passione c’è la Domenica di Resurrezione, dove ogni lacrima sarà asciugata e i nostri miseri occhi vedranno il volto glorioso e pieno di luce di colui che della croce ha fatto il suo altare, il suo trono e il suo talamo, ossia il suo patto d’amore per redimere l’umanità dal peccato.
Mentre noi pregavamo il santo rosario meditato dai misteri del dolore arricchiti dai passi del Vangelo, cantato l’inno a San Rocco, recitata in ginocchio la supplica al santo taumaturgo per chiedere un miracolo, Dio aveva già preparato un posto tra i santi del cielo per il nostro vescovo, pronto ad entrare nel suo regno senza fine. Le sue ultime parole a Fratel Costantino, quando è salito nella sua camera per porgerli il prodigioso braccio di san Rocco alla termine della veglia di preghiera nel piazzale del Neuromed, sono state: “Grazie! Et resurrexit!”. Esattamente 10 giorni dopo quell’incontro Martedì 24 settembre poco prima di mezzogiorno Gesù e san Rocco lo hanno chiamato in paradiso e dopo un sospiro quasi liberatorio, con un sorriso ha reclinato il capo ed è entrato nella vita eterna. Le parole di Fratel Costantino De Bellis, all’annuncio della morte del vescovo, moderatore dell’Associazione dal lui fondata, sono state una preghiera di speranza: “Ti abbiamo chiesto Signore di prolungare i suoi giorni,un miracolo straordinario affinchè ci accompagnasse con il suo zelo che lo ha sempre distinto. Ma tu Signore, hai preferito per tua volontà chiamarlo a te nel banchetto eterno del cielo a celebrare insieme ai santi la liturgia della Domenica senza tramonto.”
A chi ha avuto l’opportunità di conoscerlo riecheggiano vivamente nella mente e nell’intimo la sua voce bassa ma nel medesimo tempo decisa, di pastore ricco di fede, di amore e di apertura ai bisogni di quanti bussavano alla porta del suo cuore.
Il suo sorriso, lo ha conservato sempre, da giovane seminarista, da sacerdote, da vescovo e nella malattia, fino al momento in cui spirando è rimasto stampato sul suo volto esanime.
Quando lo scorso Ottobre 2012 è venuto a celebrare l’Eucarestia nella chiesa di San Rocco a Roma è stata l’ultima volta che lo abbiamo visto in buona salute, felice di condividere insieme alla nostra grande famiglia degli “Amici di San Rocco” che tra l’Italia, il Portogallo e la Spagna conta oltre un centinaio di gruppi di preghiera, circa 5000 figli spirituali di San Rocco che testimoniano la loro fede ordinariamente nelle parrocchie e diocesi di appartenenza.
Diceva sempre che dopo la diocesi di Caserta l’Associazione Europea era la sua seconda famiglia.
Amava camminare tra la gente, confessare, incoraggiare e trovare soluzione a tutto. E’ per volontà divina che lo Spirito Santo ce lo ha fatto incontrare nel 2004 in occasione del V convegno europeo Amici di San Rocco, dietro invito della nostra guida Fratel Costantino, venne a celebrare l’Eucaristia. Quella fede genuina, fresca, fatta di giovani, adulti ed anziani che cantavano canti popolari e recitavano devotamente il santo rosario aprirono il suo cuore al culto verso il Santo pellegrino che né il tempo né la società secolarizzata ha cancellato.
Fratel Costantino De Bellis , ideatore di questa realtà nuova nella Chiesa che ha come scopo la diffusione delle virtù eroiche di San Rocco, lo considerava a pieno titolo un frate della sua chiesa particolare e nel medesimo tempo nutriva un rapporto fraterno con mons. Tucci, assistente spirituale dell’Associazione e rettore della chiesa di San Rocco a Roma.
Pietro Farina era un uomo che non si stancava mai di fare progetti e di richiamare l’importanza della pietà popolare, della venerazione di Maria e dei santi, che costituiscono l’identità che contraddistingue il cattolicesimo dal protestantesimo.
Anzi era convinto che il ripristino di antiche e significative tradizioni era garanzia per non cadere nell’ateismo o in un cristianesimo vuoto e spoglio del suo patrimonio. Le caratteristiche degli “Amici di San Rocco” fondanti sull’obbedienza al papa, al magistero della Chiesa, ai propri vescovi e l’essere accompagnati fisicamente e spiritualmente dai loro parroci gli fecero intravvedere in questa associazione un movimento che doveva crescere per evangelizzare la società e diffondere la conoscenza di un santo ancora oggi non sufficientemente conosciuto nella Chiesa insieme all’urgenza di trasmettere i cardini della dottrina cattolica.
Divenne ben presto un iscritto, un collaboratore ed infine il moderatore e il pastore che proprio il giorno della Santissima Trinità di questo anno dedicato alla fede, dopo un lungo ed attento cammino compiuto insieme a noi Amici di san Rocco durato più di tre anni che lo hanno illuminato saggiamente, ci ha donato il decreto di riconoscimento dell’Associazione Europea, reso pubblico lo scorso 8 Giugno dinanzi a tutta la famiglia degli Amici di San Rocco radunata nella cattedrale di Casertavecchia.
La lettura del decreto in tutti coloro che hanno sempre creduto nell’Associazione ha suscitato lacrime di commozione e un caloroso applauso. Non potremo mai dimenticare il nostro vescovo, seduto ormai sulla sedia a rotelle, ma sorridente con la voce fioca e provata dalla malattia, cogli occhi pieni di luce e le sue parole di incoraggiamento che ci ha rivolto rendendoci consapevoli che non abbiamo camminato invano ma in obbedienza alla Santa Chiesa e che la vocazione della nostra Associazione è via sicura per aiutare la Chiesa a quell’opera di rievangelizzazione di cui la Chiesa ha urgente bisogno.
Grazie don Pietro Farina, continua a sorridere con le mani giunte davanti a Dio: è vero che sei stato chiamato da questo mondo al cielo nemmeno nel giro di un anno da quando hai scoperto il male che ti ha accomunato a Cristo, che ti ha fatto conoscere la debolezza delle gambe, l’uso del bastone e della sedia a rotelle, il letto della sofferenza e la perdita di coscienza, ma il tuo sorriso che ti è rimasto stampato sul viso ci comunica che ti sei addormentato in Cristo in silenziosa adorazione, e che Gesù Buon Pastore insieme a San Rocco ti hanno preso per mano e condotto davanti al trono dell’Altissimo. Addio grande padre, un giorno noi tutti ci riabbracceremo nell’aldilà quando anche noi avremo varcato il traguardo della vita eterna, dove tu ci verrai incontro insieme a San Rocco per aprirci il regno dei cieli e partecipare insieme a tutti coloro che come te e i nostri cari già godono della vita preparataci da Dio fin dall’inizio dei tempi.
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