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Puglia. UIL Puglia: Disoccupazione in Puglia: +4%, vola quella giovanile

i giovani in cerca di lavoro. (foto) ndr.
“Subito investimenti su ricerca e istruzione, le istituzioni mettano in campo uno sforzo maggiore per stimolare un processo di crescita” 

di Redazione

BARI, 3 SET. - Gli oltre 3 milioni di senza lavoro in Italia si traducono in un vero e proprio dramma per il Mezzogiorno, dove la disoccupazione lambisce il 20%, più che doppia rispetto all’8,1% del Nord Italia. In un anno sono andati in fumo al Sud 335mila posti di lavoro sui 585mila complessivamente persi a livello nazionale. In particolare in Puglia la situazione resta critica. Gli indici di disoccupazione sono palesemente cresciuti. Si è passati dal 15,2% del secondo trimestre 2012 al 19,1% del secondo trimestre 2013: +3,9% in un anno. Ma a pagare il prezzo più alto della crisi sono soprattutto i giovani. Se in Italia il tasso di disoccupazione giovanile si è attestato -nel secondo trimestre di quest’anno- al 37,3% (+3,4 sul 2012), in Puglia si sfonda il tetto del 45% con il picco di oltre il 50% della componente femminile. Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari sottolinea come questi dati non facciano altro che “richiedere uno sforzo maggiore delle istituzioni verso politiche del lavoro concrete e foriere di stabile occupazione, in quanto non bisogna dimenticare, oltre ai giovani, anche i lavoratori che vivono il dramma del precariato che significa incertezza nel futuro”. “Inoltre – prosegue il Segretario Generale della UIL regionale - per rilanciare l’occupazione sono necessari immediati investimenti, nelle infrastrutture, in istruzione e ricerca, altrimenti il rischio della perdita di 2-3 generazioni diventerà realtà. Tornare a realizzare investimenti in modo da stimolare un aumento della liquidità che si tradurrebbe in un incremento dei consumi e dunque, in occupazione. E’ altresì utile un riordino degli assetti utili della Pubblica Amministrazione capaci di garantire in tempi brevi ed in modo efficiente il rilascio delle necessarie autorizzazioni. Quindi, attivare repentinamente l’apertura di piccoli e grandi cantieri ancora chiusi a causa nei numerosi cavilli della burocrazia italiana. Tutte misure in grado di dare ossigeno utile a rilanciare la nostra economia che altrimenti rischia di soffocare”.





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