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Economia. Recchi (Eni), per ripresa necessario liberare forze produttive

Il presidente di Eni, Recchi. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 21 SET. - Per intercettare la ripresa economica, e' necessario che l'Italia liberi le proprie forze produttive. Lo ha affermato il presidente di Eni e del Comitato Investitori Esteri di Confindustria, Giuseppe Recchi, intervistato da Class Cnbc. Concordo con il premier Letta, ha aggiunto. "Indicatori positivi ci sono, soprattutto a livello internazionale. E' importante poter liberare le forze produttive del nostro mercato. Conto molto sul programma di riforme e semplificazione del governo. Se verra' attuato". Secondo il manager "abbiamo una grande potenza industriale da esprimere soffocata da una cattiva organizzazione del sistema. Sarebbe un peccato perdere la ripresa mondiale e restare indietro". Parlando di Destinazione Italia, il nuovo piano messo a punto dal governo per attrarre gli investimenti e far ripartire l'economia, Recchi ha detto: "E' un documento che possiamo considerare un business plan che tiene conto delle nuove esigenze della competitivita'. Oggi un paese e' competitivo non tanto se i suoi costi di produzione sono piu' bassi di quelli di altri Paesi ma se il suo sistema e' semplice da capire e se sa essere una controparte affidabile. Gran parte delle misure vanno proprio nel senso della riorganizzazione della controparte Stato", ha proseguito il manager. Tra le misure contenute anche quella "di avere all'interno dell'Agenzia delle Entrate un ufficio che si occupa delle multinazionali che sono spesso soggetti molto articolati, che operano su piu' mercati". "Se come multinazionale - ha spiegato Recchi - ho dall'altra parte qualcuno che capisce chi sono, posso consultarmi prima e prendere decisioni velocemente, sapendo in che quadro mi muovo. Questo va a beneficio di tutto il mercato, delle imprese italiane che approfitteranno delle nuove risorse, del know how, delle tecnologie e di un quadro regolatorio semplificato". Secondo Recchi "le imprese straniere si stabiliscono su un territorio se i benefici sono superiori ai costi. I territori oggi combattono tra loro, addirittura tra Regioni dello stesso Paese" per attirare gli investimenti. "Gli imprenditori hanno bisogno di capitali, di semplicita' e di recuperare fiducia nel successo. Moltissimi imprenditori italiani hanno perso questa fiducia. Sono scoraggiati dal sistema. E tendono ad andare all'estero. Ma non vanno piu' in quei paesi a basso costo di produzione come la Romania o la Cina ma verso sistemi efficienti come l'Austria, la Svizzera, gli Stati Uniti. Paesi che offrono certezze e semplicita'", ha concluso Recchi.





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