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Siria. Diplomazie al lavoro sulla risoluzione

I Presidenti Obama e Putin. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 17 SET. (AGI) - All'indomani della pubblicazione del rapporto degli ispettori Onu che ha confermato l'attacco con gas sarin alla periferia di Damasco, entra nel vivo il lavoro delle potenze occidentali al Palazzo di Vetro per redigere una risoluzione per mettere sotto controllo l'arsenale chimico siriano. Francia e Gran Bretagna, secondo fonti diplomatiche, presto invieranno una prima bozza agli altri membri del Consiglio di Sicurezza in cui si minacciano sanzioni, economiche e forse non solo, se il regime non manterra' l'impegno al disarmo. Nel testo si prospetta anche il possibile deferimento dei responsabili degli attacchi con armi chimiche alla Corte Penale Internazionale. Il ministro degli Esteri francesi, Laurent Fabius, ha visitato Mosca per cercare di convincere la Russia a sostenere una risoluzione forte, ma senza grandi successi. Il titolare del Quai d'Orsay e il collega russo, Serghei Lavrov, hanno dovuto riconoscere che ci sono "divergenze" sul conflitto e soprattutto sulla paternita' dell'attacco con armi chimiche del 21 agosto. Per Lavrov ci sono "motivi molto seri per ritenere che si sia trattato di una provocazione" dei ribelli e prima di qualsiasi valutazione vanno esaminate tutte le prove. Il ministro russo ha comunque assicurato che, nella risoluzione, non ci sara' alcun richiamo al Capitolo 7 della Carta delle Nazioni Unite, quella sull'uso della forza. Se Mosca lascia intendere che usera' il potere di veto qualora la risoluzione minacci l'uso della forza in Siria, la Cina resta cauta: la portavoce del ministero degli Esteri si e' rifiutata di accusare il regime di Damasco per l'attacco chimico e ha preannunciato che vuole studiare la relazione degli ispettori. Intanto, mentre il nunzio apostolico di Damasco esorta a "un giro di boa", si aspettano i prossimi passi. Non e' chiaro se l'obiettivo di Usa e potenze occidentali di ottenere uno smantellamento dell'arsenale chimico di Damasco finira' per essere anteposto al pressing perche' Assad si faccia da parte. L'obiettivo di eliminare entro la meta' del 2014 le armi chimiche siriane richiede sicuramente la collaborazione e la disponibilita' del regime. Tuttavia, va sottolineato che privare Assad di queste micidiale armi lo indebolira' inevitabilmente.





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