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Taranto. CfS: Vasta superficie a macchia mediterranea disboscata abusivamente in area protetta

Il CsF sull'area disboscata. (foto) ndr.

di Redazione

TARANTO, 4 SET. - Gli uomini del Comando Stazione Forestale di Martina Franca hanno scoperto in agro del comune di Crispiano (TA) una vasta area, dell’estensione di oltre un ettaro, sulla quale la vegetazione costituita da macchia mediterranea è stata completamente estirpata. L’intervento di disboscamento è stato condotto del tutto abusivamente, in assenza cioè di qualsiasi autorizzazione, in un territorio che ricade in un’area particolarmente vincolata, la Gravina di Triglio, che ricade nel Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine” (il cui decreto istitutivo, Legge Regionale n° 18/2005 pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia del 27 dicembre 2005, cita espressamente il divieto di trasformazione delle superfici ricoperte dalla vegetazione spontanea) e nella Zona di Protezione Speciale “Area delle Gravine”. Nelle zone in cui il suo taglio non è precluso, ai sensi della normativa vigente la macchia mediterranea è assimilata al bosco e la sua estirpazione è assoggettata al rigido sistema vincolistico previsto per i tagli boschivi, regime che fissa delle categoriche e rigide prescrizioni che sono state (ovviamente !) ignorate dell’artefice dell’azione. E, a rendere ancora più clamoroso il fatto, incredibilmente, detto intervento non è stato effettuato dal legittimo proprietario dell’area, bensì da un suo confinante, il quale, non tollerando la presenza della macchia a poca distanza dai suoi oliveti, ha provveduto del tutto arbitrariamente a disboscarla, ricorrendo addirittura ad un mezzo cingolato. Lo spettacolo che si è presentato davanti agli Agenti del Corpo Forestale dello Stato del Comando Stazione di Martina Franca, quando hanno rilevato l’estirpazione completa della macchia mediterranea su una superficie di circa 12.000 metri quadrati, è stato quello di un’area completamente brulla, che si estende ora al posto della vasta distesa lussureggiante presente fino a poco tempo fa. Il responsabile è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per violazione della L. 42/2009 (“Codice dei Beni culturali e del paesaggio”), della L. 394/1991 (“Legge quadro sulle aree protette”), nonché dell’art. 734 (“Distruzione o deturpamento di bellezze naturali”) e dell’art. 635 (“Danneggiamento”) del Codice Penale, articolo quest’ultimo che prevede, fra i casi di procedibilità d’ufficio (senza che cioè sia necessaria la querela della persona offesa), il caso specifico in cui i danneggiamenti siano avvenuti a carico di ‘boschi, selve o foreste’ di proprietà altrui. Ulteriori indagini sono in corso da parte del Comando Stazione Forestale di Martina Franca per accertare eventuali responsabilità da parte di altre persone. Con la sola eccezione dei boschi di conifere e delle leccete, che sono costituite da specie caratterizzate dall’avere foglie persistenti, le formazioni a macchia mediterranea rappresentano le uniche comunità legnose sempreverdi delle nostre zone; rispetto ai boschi sopra menzionati, però, la macchia mediterranea ha delle peculiarità esclusive che ne fanno una formazione vegetazionale di grande valore ecologico. Essa ha infatti una notevole importanza nel costituire l’habitat idoneo per molteplici specie animali, alle quali il suo fitto intrico di vegetazione offre rifugio impedendone l’individuazione da parte dei predatori. Avviene così che organismi diversi ed estremamente vari eleggono la macchia ad idoneo rifugio, trovando in essa ricovero, riparo ed alimentazione. Molte sono le specie di mammiferi e di micro mammiferi che si nascondono e si riproducono fra i fitti cespugli della macchia mediterranea, molti gli uccelli che fra di essi si cibano e nidificano; allo stesso modo, rettili ed anfibi trovano rifugio nel fitto intrico dei rami e delle fronde, mentre sono abitualmente reperibili in gran numero insetti di vario tipo. La macchi mediterranea è infatti l’habitat ideale per organismi di vario tipo, che vi trovano le condizioni idonee per nascere, nutrirsi, svilupparsi e riprodursi, compiendo i proprio cicli vitali. Un vero e proprio ecosistema, il cui valore è arricchito dalla particolarissima ed unica caratteristica di fruttificare nel periodo autunno-invernale, con produzione di bacche e di drupe che costituiscono alimenti di eccezionale importanza, in un periodo in cui le possibilità di approvvigionamento alimentare sono scarse ed in cui la disponibilità di cibo è pertanto molto preziosa, nel garantire la sopravvivenza di intere comunità animali. In poche parole, la macchia mediterranea, questa macchia così preziosa e peculiare che costituisce una delle formazioni vegetali legnose più diffuse nei nostri ambienti, rappresenta l’habitat idoneo che permette l’esistenza di molteplici specie animali le quali, in assenza della macchia, avrebbero notevoli difficoltà a sopravvivere nei nostri territori. L’operazione del Comando Stazione Forestale di Martina Franca, di salvaguardia dell’habitat naturale, si piazza pertanto a pieno titolo fra quegli interventi che, nel contemperare l’osservanza di fonti normative di rango primario, apportano un notevole risultato dal punto di vista ecologico, tutelando le condizioni ambientali dei nostri territori e, nel contempo, la qualità della vita delle persone.





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