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Estero. Bielorussia: Lukashenko, a figlio piccolo racconto storie guerra

Lukashenko. (foto Agi) ndr.

di Redazione

MINSK, 12 OTT. (AGI) - Anche gli uomini piu' duri possono avere un cuore tenero, specie se hanno figli piccoli: sembra essere il caso anche del presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, considerato da molti l'ultimo vero dittatore ancora al potere in Europa. Tutte le sere, quando l'ultimogenito Nikolay va a dormire, gli racconta storie, da bravo papa': non fiabe, pero', bensi' resoconti di guerra. Se poi si tratta di II Guerra Mondiale, il piccolo Nikolay e' ancora piu' contento: lo ha raccontato lo stesso genitore a margine di una conferenza stampa. "Ogni sera in cui lo devo mettere a letto, lui mi dice: 'Va bene, non posso guardare la tele, ma allora mi devi raccontare una storia'. Vuoi dire di nuovo sulla guerra?", domanda Lukashenko senior. "'Si'", e' l'invariabile risposta. "'Parlami di Stalin, parlami di Hitler, e di come progettarono insieme quell'operazione'". Il bimbo, che adesso ha 9 anni ed e' il frutto di una relazione clandestina tra il leader di Minsk e l'allora sua dottoressa personale, allude evidentemente alle conseguenze del famigerato Patto Molotov-Ribbentrop del 1943, che porto' tra l'altro alla spartizione della Polonia e all'invasione sovietica delle tre Repubbliche baltiche. "E' solo un bambino piccolo, va alle elementari, ma vuole sentire della guerra tutte le volte", ha commentato il padre, tradendo un certo logorio. Anche perche', ha ammesso, si avvia a rimanere a corto di argomenti. "Non so piu' che cos'altro dirgli, anche se al liceo mi sono diplomato in Storia", ha ricordato. "Cosi' sono passato alla Campagna di Russia da parte di Napoleone, alla battaglia di Borodino del 1812, alla ritirata delle truppe francesi. Un giorno", ha proseguito Lukashenko, "stavamo sorvolando in elicottero la Beresina, e io ho spiegato a Nikolay dei francesi. Fu li' che affogarono nel fiume, fu la' che furono bruciati i ponti, eccetera, eccetera", ha concluso il despota bielorusso, esortando peraltro tutti i presenti a "raccontare a figli e nipoti della II Guerra Mondiale". Incorreggibile.





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