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Estero. Lo «shutdown» degli States “obamiano”: ecco cosa significa

Gli uffici dei governi federali vuoti. (foto) ndr.

di Nico Baratta 

FOGGIA, 6 OTT. - In questi giorni tutti noi abbiamo ascoltato nelle Tv, nei programmi radiofonici, letto sui giornali e sui notiziari del web, dello «shutdown» negli Stati Uniti d'America. Letteralmente "shutdown" vuol dire " chiusura", nella scienza economica è sinonimo di crisi. Difatti lo "shutdown" statunitense altro non è che il mancato accordo sul budget federale (il bilancio, tanto per intenderci) da parte dei membri del congresso americano. Ciò ha determinato il blocco delle casse dello stato interrompendo fondi che hanno messo in crisi il lavoro e lo stipendio di circa 800mila persone (circa il 40% della forza lavoro del governo federale). Un esito, lo “shutdown”, frutto di uno scontro politico tra democratici e repubblicani e che chiama in causa la riforma sanitaria di Obama, l’Obamacare. Come era prevedibile le attività del governo son state chiuse, anche se parzialmente. L’ultimo “shutdown” risale a 17 anni fa, sotto l’amministrazione Clinton e durò 21 giorni, che si provocò disagi a livello mondiale, tali da provocare un inizio di crisi globale, poi sfatata. In definitiva lo “shutdown obamiano”, in sostanza è una paralisi della pubblica amministrazione che ha messo a repentaglio il posto di lavoro di 800 mila persone –come detto-, parchi chiusi, Statua della Libertà impossibile da vedere, niente visite a zoo e musei e molto altro. Di seguito le foto della nuova America dopo l'entrata in vigore dello “shutdown”.

Qui le foto





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