Fmi: 'virata' da Washington, tassare di piu' i ricchi
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La sede dell'FMI. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
WASHINGTON, 12 OTT. (AGI) - Tassare i ricchi e combattere il problema dell'elusione fiscale da parte delle multinazionali: il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) ha ipotizzato che i Paesi alle prese con i deficit di bilancio debbano far ricorso all'aumento delle tasse sui redditi piu' alti per far quadrare i conti. Un po' nascosta all'interno dell'ultimo rapporto Fmi sul debito pubblico, la 'virata' e' passata pressocche' inosservata, ma non agli occhi delle organizzazioni non governative. "Abbiamo dovuto leggere due volte per essere sicuri di aver davvero capito", scherza Nicolas Mombrial, capo di Oxfam. "E' raro che le proposte dell'Fmi siano cosi' sorprendenti". Sentinella dell'ortodossia finanziaria, l'Fmi - che sta tenendo la sua riunione annuale con la Banca Mondiale questa settimana a Washington - di solito sollecita i governi a tagliare le spese per ridurre i deficit. Ma nel suo rapporto Fiscal Monitor, sottotitolato 'Taxing Times', il Fondo ha avanzato l'idea di tassare le persone a reddito piu' alto e i loro beni per rafforzare la legittimita' dei tagli alla spesa e la lotta contro la crescente disparita' di reddito. "In molte economie avanzate sembra esserci spazio per generare maggior entrate dalla parte superiore della distribuzione del reddito", scrive l'Fmi, che fa notare come ci siano stati "tagli profondi" alla tassazione delle fasce di reddito piu' alte fin dai primi anni '80. Secondo le stime dell'Fmi, tassare i ricchi anche allo stesso tasso degli anni '80 genererebbe entrate pari allo 0,25% dei Pil nei Paesi sviluppati. "Il guadagno in alcuni casi, come per esempio gli Stati Uniti, potrebbe essere ancora piu' significativo, l'1,5% del Pil", aggiunge il Fondo, puntando l'indice anche sulla deficitaria legislazione fiscale per le multinazionali (solo negli Usa, alcune scappatoie legali hanno privato il Tesoro di qualcosa come 60 miliardi di entrate, sostiene l'Fmi).
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