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Foggia. Un valore “corroso” dalla burocrazia locale

Il monumento ai ferovieri a Foggia. (foto N. Baratta) ndr.

di Nico Baratta

FOGGIA, 02 OTT. - Arrugginito, come il ricordo dei valori che Foggia sta perdendo. Il Monumento al Ferroviere, eretto nel 1985 dall’allora Amministrazione Comunale, è oramai un ammasso di ferraglia arrugginita, dimenticato non solo in un parco pubblico -la Villa Comunale-, dove è collocato perlopiù alla fine, ma anche da chi doveva e dovrebbe provvedere al suo valore e alla sua ristrutturazione oltre che alla messa in sicurezza.
Foggia era il secondo nodo ferroviario d’Italia e ora, oltre a essere una stazione di provincia dove i principali treni provenienti dai vari capoluoghi dello stivale non fermano più, ha ceduto la sua importanza strategica a una stazione di borgata dove Cervaro vedrà sfilare e stazionare treni ad alta velocità. “Soluzione strategica” è stata definita la scelta di Borgo Cervaro, quand’invece e con opportune soluzione economiche non obbligate da Trenitalia si poteva pretendere la centralità della stazione foggiana con adeguate soluzioni infrastrutturali.
Come detto, il Monumento al Ferroviere era il simbolo di generazioni che nel Genio Ferroviere trovarono lavoro e valori, quegli stimoli per dire «Sono di Foggia e faccio il ferroviere». Come cita la stele  monumentale di fianco alla locomotiva costruita nel 1915 nelle gloriose officine Breda di Milano “La Civica Amministrazione al Ferroviere foggiano, distintiva presenza nella vita nella tradizione e nella storia della città con una testimonianza assidua e nobile di dedizione completa nel lavoro fino all’eroismo – anno 1985”, il monumento era quel simbolo che doveva contraddistinguere Foggia dalle altre città, portando con se quei valori di chi eroicamente ha svolto il lavoro del ferroviere particolarmente durante il secondo conflitto mondiale. Non a caso la stazione di Foggia fu la più bombardata dagli americani e i ferrovieri si distinsero per la loro capacità di continuare il loro lavoro. Un gesto eroico che, sommato alle circa 22mila vittime civili foggiane, fanno di Foggia una città premiata con la Medaglia d’Oro al Valor Civile, oltre che Militare. Non dimentichiamolo poiché sono valori ottenuti col sangue innocente dei nostri concittadini.
Oggi quella locomotiva giace sprovvista di attenzioni. E’ diventata casa per i senza tetto e toilette a cielo aperto. Una locomotiva arrugginita, corrosa dal tempo e dall’incuria dei nostri amministratori. E’ quello scempio urbano che ci fa porre domande sul futuro di altri monumenti. E’ lo scempio alla cultura, alla storia di Foggia, ai suoi valori e direi anche alle vittime che si sono immolate in nome di una libertà che nella ferrovia trovavano pane e voglia di vivere.
Il Monumento al Ferroviere, un ammasso di ferraglia che incute paura giacché le lamiere arrugginite sono un pericolo costante per chi si avvicina. I suoi interni sono labili, presentano fori per l’avanzare della corrosione e non mi meraviglierei se un giorno la trovassimo con la pancia a terra. Urge dapprima una messa in sicurezza di tutta la struttura ferruginosa e poi una sua ristrutturazione e rivalorizzazione.
Credo che un mea culpa la debbano fare tutti i nostri amministratori che si sono succeduti fino ad oggi; dar colpe solo all’attuale è speculativo poiché il problema è ripetitivo e ben noto.
Nel frattempo quella locomotiva è una brutta copia di quelle presenti nei vari musei italiani. E dire che a Milano nel Museo della Scienza e della Tecnologia hanno dedicato un intero padiglione a queste giganti dell’ingegneria ferroviaria. Noi foggiani non pretendiamo ciò, consci che i padiglioni che abbiamo son già chiusi in un Ente Fiera divenuto provinciale –tanto per ricordare a qualcuno che le nostre fiere non possono essere più catalogate nazionali- , ma un intervento risolutivo per ridare valore e splendore al monumento che merita e con esso chi nel mestiere del ferroviere ha dato la vita e costruito altre vite.

Ad Maiora!

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