L. Stabilita': Letta lavora a pilastri, martedi' Cdm
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Il Presidente Letta. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 10 OTT. (AGI) - Accise invariate, riduzione del carico fiscale per lavoratori e imprese e nuovo patto di stabilita' interno. Sono questi i tre capitoli su cui si sta scrivendo la legge di stabilita' che deve essere varata dal governo e presentata alle Camere entro il 15 ottobre. Il testo, con la legge e diversi collegati, dovrebbe vedere la luce in un consiglio dei Ministri martedi' pomeriggio. I tre pilastri della manovra cercano di parlare, nelle intenzioni di Enrico Letta, alle diverse anime che compongono la maggioranza. Sventare il piu' possibile un aumento delle tasse e delle accise, spiega chi sta lavorando in queste ore alla scrittura della legge, potrebbe aiutare a tenere insieme Pd e Pdl, non dando a nessuno dei due lo spunto per aprire un fronte polemico dentro la compagine di governo e dentro quella nuova "maggioranza politica" uscita dal voto di fiducia della scorsa settimana. "Non esiste un partito delle tasse e uno che le toglie, la maggioranza su questo si deve muovere all'unisono" ha spiegato piu' volte il premier. Letta ha avuto oggi una serie di incontri con alcuni ministri, ha concluso il giro di colloqui con le parti sociali e le associazioni di categoria e infine, nel pomeriggio, e' salito al Quirinale, anche se sia la presidenza della Repubblica che palazzo Chigi riferiscono si sia parlato soprattutto della visita compiuta ieri a Lampedusa e del prossimo Consiglio europeo. Nel merito, si sta mettendo mano proprio in queste ore alla stesura del testo e soprattutto ai contorni quantitativi, che al momento non sono ancora stati fissati in modo preciso, essendosi concluso solo oggi il giro d'orizzonte dei diversi ministeri su misure e coperture, mentre si stanno cominciando a sondare i gruppi parlamentari di maggioranza. Di certo gia' sono in agenda la service tax, la rimodulazione delle aliquote Iva e il cuneo fiscale, mentre si pensa di agire con una forte spending rewiev sui ministeri, ad eccezione di quelli di Istruzione e Ricerca e Sanita'. I tagli, si spiega, non dovrebbero essere lineari ma mirati a limitare gli sprechi.
Interventi a carico dei cittadini, service tax a parte, sembrerebbero dunque scongiurati. Il sottosegretario all'Economia, Pierpaolo Baretta, nel pomeriggio ha confermato che si "fara' di tutto" per evitare anche un aumento delle accise ma non ha nascosto che "il quadro di finanza pubblica e' ancora complicato" ed e' ancora "carico di difficolta'". Le strade per reperire i fondi per finanziare il provvedimento sono dunque quelle gia' percorse ieri per la 'manovrina' da 1,6 miliardi varata dall'esecutivo per riportare il disavanzo previsto per il 2013 entro la soglia del 3%. Dismissioni del patrimonio immobiliare, nuovi tagli alla spesa pubblica (cercando di limitare al massimo quelli a carico degli enti locali) e una politica fiscale che dovrebbe appesantire le buste paga dei lavoratori e alleggerire il carico per le imprese che investono. Quella sulla diminuzione del cuneo fiscale, stando a quanto viene riferito da fonti governative, sara' un'operazione strutturata su piu' anni durante i quali il costo del lavoro calera' progressivamente. Tra gli interventi collegati al provvedimento viene dato per certo anche il rifinanziamento per 300 milioni della cassa integrazione in deroga, accantonato durante il Consiglio dei Ministri di ieri dopo essere stato inserito nell'ordine del giorno. Oltre alle misure sul lavoro, la legge prevedera' anche un allentamento del patto di stabilita' per i Comuni. E' questa "una delle questioni su cui di piu' ci vogliamo impegnare", ha affermato il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, dopo aver incontrato nel pomeriggio i rappresentanti dell'Anci, dell'Upi e della Conferenza delle Regioni.
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