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Letta, "Papa insegna a rispettare regole senza urlare"

L'incontro tra Letta e il Papa. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 5 OTT. (AGI) - Chi ha ragione non alza la voce, e chi si impegna in politica capisce che il rispetto delle regole serve anche ad assicurare a chi e' in difficolta' una gestione della cosa pubblica efficace e senza sprechi. E' una riflessione di ampio respiro, legata al messaggio che arriva dall'opera di evangelizzazione di Papa Bergoglio, quella che Enrico Letta sviluppa nell'intervista raccolta, ieri, in occasione della presenza all'incontro di Assisi, dalla rubrica del TG1 'Dialogo'. Il presidente del Consiglio spiega allora che "il Santo Padre ci ha invitato a non essere arroganti, presuntuosi, a essere radicali in tante scelte" e osserva: "Penso che dobbiamo prenderla tutti non come una carezza ma anche come una sferzata, di fronte a tante mancanze. Penso alle istituzioni, alla politica, alla necessita' - sottolinea - di fare molto di piu' per le tante esigenze che anche il Santo Padre ha giustamente voluto rimarcare". E allora, ecco Letta considerare che "le nostre societa' vivono di superfluo e una sbagliata, o non efficiente, organizzazione fa si' che tanto superfluo sia buttato, e che tanti vivano in condizioni di difficolta'. Quindi - rimarca - penso che il richiamo del Santo Padre sia anche all'efficienza dell'organizzazione dello Stato e della politica, perche' l'inefficienza aumenta la disuguaglianza". Parla, Letta, di "un grande stimolo e una sferzata alla politica e alle istituzioni a essere attenti a aspetti che possono sembrare noiosi, di organizzazione interna, di regole. Ma - avverte il presidente del Consiglio - se le regole non ci sono e le istituzioni non funzionano e, quindi, le risorse sono allocate male, allora la disuguaglianza cresce". Di piu', osserva ancora Letta nell'intervista, il cui link al sito del Tg1 e' riportato da quello di Palazzo Chigi, "alle volte si e' davanti a persone che per farsi ascoltare urlamno. Io ho l'impressione - sottolinea il presidente del Consiglio - che urla chi non e' sicuro delle proprie ragioni". A Papa Francesco invece Letta riconosce che "la forza del Santo Padre e' quella di un carisma che gli fa avere una voce sempre al giusto tono, dicendo le cose nel modo giusto ma che per credenti e non" rappresentano una sferzata, fa capire Letta affidandosi stavolta non al vocabolo ma all'eloquente gesto della mano che affonda come una lama. "E' impressionante - conclude - l'impatto dell'evangelizzazione del Santo Padre fuori del perimetro dei credenti tradizionalmente intesi. E' in corso una rivoluzione, non semplice da gestire per la Chiesa, immagino, ma forte, bella, impressionate, che fa emergere sentimenti positivi e come istituzioni - ribadisce - dobbiamo coglierne gli aspetti legati ai compiti e alle cose da cambiare".





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