Taranto. Corpo forestale dello stato: sequestrata a Ginosa area di cantiere sulla quale sarebbe sorto un albergo-residence
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La discarica sequestrata. (foto CfS) ndr. |
di Redazione
TARANTO, 29 NOV. - Al termine di una complessa attività d’indagine, il Personale del Corpo Forestale dello Stato – Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale, in collaborazione con il Comando Stazione Forestale di Ginosa Marina, ha potuto verificare che un 53enne di Ginosa stava realizzando su un’area di sua proprietà un’opera edilizia senza essere in possesso delle necessarie autorizzazioni, in particolare delle autorizzazioni per il vincolo paesaggistico cui la zona soggiace.
Ciononostante, i lavori sul terreno, dell’estensione di circa 700 mq, andavano avanti, mascherati come “lavori per la messa in sicurezza e lo smaltimento del materiale di risulta secondo le normative” (come dichiarato da presunto direttore dei lavori). Le indagini effettuate dal personale Forestale hanno permesso di appurare che si trattava in realtà di opere di tutt’altro tipo, destinate alla costruzione di una struttura alberghiera.
Oltre a ciò, era stato depositato sul terreno un ingente quantitativo di rifiuti provenienti dalla demolizione di un vecchio fabbricato con finalità di riempimento e livellamento.
Le norme violate sono molteplici, dal DPR 380/2001 (“Testo Unico delle Disposizioni Legislative e Regolamentari in materia edilizia”) al Testo Unico Ambientale, il D .L.gs 152/2006 (“Nuove norme in materia ambientale”), che all’art. 256 prevede sanzioni penali per la realizzazione e la gestione di una discarica abusiva.
Ma, soprattutto, in quanto effettuati in area ad alto valore paesaggistico ed in quanto tale tutelata ai sensi di legge statale (D.M. 01/08/1985 cd. “Galassini”, ma anche il Testo Unico Ambientale, il D.L.vo 42/2004) e regionale ( PUTT – Piani Urbanistici Territoriali Tematici della Puglia e ai nuovi PPTR Piani Paesaggistici Territoriali Regionali), i lavori posti in essere sono stati eseguiti senza alcuna autorizzazione paesaggistica !
Stante il grave danno ambientale che stava per compiersi, il personale del CFS ha provveduto al sequestro preventivo d’urgenza dell’area, cui ha fatto seguito la convalida del PM prima e del Giudice per le Indagini Preliminari.
Il trasgressore, deferito all’Autorità Giudiziaria, rischia l’arresto ed un’ammenda per svariate decine di migliaia di euro, oltre alla confisca del terreno.
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