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Cancellieri: da Letta fiducia. Pd insiste, "chiarisca e vedremo"

Il ministro Cancellieri. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 4 NOV. (AGI) - Domani Annamaria Cancellieri e' attesa al suo discorso piu' difficile, dopo che il ministro della Giustizia ha deciso di spiegare in Parlamento la sua posizione nel caso Giulia Ligresti. Ma sara' un'altra giornata difficile per il governo nel suo complesso. Il Pdl ha difeso da subito il ministro della Giustizia, non senza paralleli con la vicenda Berlusconi-Ruby, anche se oggi e' sembrata prevalere la linea del silenzio. Dura la reazione delle opposizioni: il Movimento 5 Stelle ha depositato una mozione di sfiducia individuale alla Camera. Piu' articolata, e sofferta, la posizione del Pd. "Niente processi sommari o strumentalizzazioni", ha spiegato il responsabile Giustizia Danilo Leva, ma "non sono ammissibili minimizzazioni". Dunque dal Guardasigilli si aspettano "chiarimenti" e poi si decidera'. Quanto a palazzo Chigi, e' stata ribadita la linea espressa con la nota di sabato scorso e cioe' che si deve fare la massima chiarezza possibile su quanto successo e la si deve fare nella giusta sede istituzionale, cioe' il Parlamento. Detto questo, ci aspetta che ogni dubbio di interferenze private nell'ufficio pubblico sia fugato e quindi si e' certi che il ministro sapra' fare quella chiarezza chiesta. A riprova della fiducia riposta nel ministro, domani Enrico Letta sara' in aula al Senato e alla Camera seduto di fianco alla Cancellieri durante la sua informativa. Sempre a palazzo Chigi e' stato fatto notare che oggi pomeriggio a Strasburgo a rappresentare la linea del governo sulle carceri e' stata confermata la presenza del Guardasigilli. Ma che il Pd sia in sofferenza su questo fronte, oltre che sulla legge di stabilita', non e' un mistero e dunque il premier incontrera' il gruppo democrat mercoledi' sera. L'obiettivo e' portare gia' in quella sede alcuni elementi distensivi, quantomeno sul fronte della manovra, sia sulla platea del cuneo sia sulla equita' della tassazione della casa. Per questo a palazzo Chigi sta proseguendo il lavoro di studio dei possibili cambiamenti, sempre a saldi invariati. Non sfugge a nessuno che quello di domani sia l'ennesimo passaggio stretto che attende il governo, anche se la certezza di avere sempre una sponda al Quirinale e' di un certo conforto. Ma la prospettiva di avere una compagine sempre piu' indebolita non aiuta a superare di slancio le forche caudine della legge di stabilita'. E nel partito democratico sono in tanti ad attendersi nella riunione del gruppo un dibattito serio sul caso Cancellieri. Per esempio i renziani piu' in sofferenza, ma non solo. Di certo il Pd non potrebbe votare la mozione di sfiducia dell'M5S, ancora da calendarizzare, ma se le spiegazioni non fossero ritenute sufficienti c'e' anche chi non esclude che dal Pd possa partire un segnale forte. Difficile che i democratici possano presentare una propria mozione perche' metterebbe in difficolta' Letta. Al limite si potrebbero far partire segnali inequivocabili che consiglino un passo 'volontario' della Cancellieri. Per i piu' governativi, a sentire le voci del Transatlantico, nonostante i tanti mal di pancia la polemica si chiudera' presto perche' Cancellieri chiarira' di non avere riservato corsie preferenziali alla Ligresti, forte anche delle parole di Giancarlo Caselli. Di certo quello del ministro e' considerato uno scivolone, cosi' come hanno fatto storcere il naso le prime dichiarazioni dopo che la vicenda e' venuta a galla. L'auspicio e' che il ministro domani in Aula non solo rassicuri sul fatto che il suo 'interessamento' alla vicenda di Giulia Ligresti non ha prodotto risultati, ma dimostri anche di avere avuto uguale sensibilita' per altri casi analoghi. "Cosi' salta il sistema delle regole, bisogna chiarire che in Italia non ci siano detenuti di serie A e serie B, e che l'intervento non puo' essere sull'amico di turno", ha sottolineato Leva. La polemica si innesta sul durissimo confronto congressuale nel Pd. Gianni Cuperlo ha chiesto alla Cancellieri di spiegare appunto se "sia stato garantito lo stesso trattamento a tutti i detenuti". Quanto a Matteo Renzi, ha taciuto. Ma sembra coperto su tutti i fronti con Ernesto Carbone che ha chiesto da subito le dimissioni del ministro e Dario Nardella che ha difeso il Guardasigilli. A dettare la linea pero' oggi e' stato Paolo Gentiloni. "I suoi rapporti con la famiglia Ligresti avrebbero dovuto suggerire" alla Cancellieri "maggiore prudenza, soprattutto in occasione della prima telefonata. Ecco perche' il ministro deve venire in Parlamento, senza troppa indignazione, a chiarire la situazione", ha spiegato. 





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