Caos sulla vendita delle spiagge, retromarcia del Pd
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La spiaggia di Torre Guaceto in Puglia. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 12 NOV. (AGI) - L'emendamento alla legge di stabilita' che prevedeva la privatizzazione delle spiagge presentato dalla senatrice del Pd Manuela Granaiola e altri e' stato ritirato. Sulla questione si era consumato uno scontro nella maggioranza, e il 'caso' aveva aperto anche un acceso dibattito all'interno del Partito Democratico: nove senatori del Pd, infatti, avevano presentato un emendamento 'copia' a quello del Pdl e nel partito e' scoppiata la polemica. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha attaccato accusando il Pdl di "voler far cassa" "vendendo le spiagge": "Il PD alzi la voce: la spiagge sono di tutti", dice Rossi. "Ora si vuole vendere le spiagge. Per fare cassa, si dice. In realta' c'e' una destra 'liberista alla matriciana' che odia cosi' tanto lo Stato che volentieri svenderebbe al privato tutto cio' che e' pubblico, demanio, sanita', scuola e persino i monumenti, come Toto' con la fontana di Trevi". Giorgio Santini (Pd), capogruppo in commissione Bilancio e relatore della legge di stabilita', afferma che "non c'e' alcun accordo in vista con il Pdl sulle concessione balneari, ne' sulle cartelle esattoriali. Siamo ancora all'inizio dell'illustrazione degli emendamenti in commissione, un lavoro impegnativo che deve portare a una loro drastica riduzione.
Dunque mi pare del tutto prematuro trarre delle conclusioni che non sono in alcun modo attinenti ai fatti". Domani pomeriggio si terra' un incontro in Senato con le categorie economiche sul tema delle spiagge alla presenza della stampa. Parteciperanno il capogruppo Pdl al Senato, Renato Schifani, il capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta, il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, i senatori Paolo Romani e Antonio D'Ali' e il deputato Sergio Pizzolante. All'origine del dibattito politico sollevato, anche in sede di emendamento della Legge di Stabilita' 2014, intorno alla gestione degli stabilimenti balneari c'e' la direttiva europea proposta dall'ex commissario per la Concorrenza e il mercato interno della Ue, Frits Bolkestein. Fu approvata all'unanimita' nel 2006 dalla commissione europea, presieduta all'epoca da Romano Prodi. La Bolkestein e' stata recepita dall'Italia con il decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 23 aprile 2010. Per effetto della "direttiva servizi", dal 2016 le concessioni sul demanio marittimo non potranno piu' essere rinnovate automaticamente ma dovranno essere oggetto di un bando con procedura di evidenza pubblica europea alla scadenza temporale di ogni concessione.
In seguito alla direttiva nel gennaio 2009 la commissione ha trasmesso al governo italiano un documento di infrazione in materia di affidamento delle concessioni demaniali marittime.
In ordine alle concessioni demaniali delle spiagge si e' contestato all'Italia: la compatibilita' del diritto preferenziale di insistenza di cui all'art. 37 cod. nav. con i principi di cui all'art. 43 Trattato Ce e dell'art.12 di cui alla direttiva servizi n. 2006/123/Ce; la compatibilita' del rinnovo automatico della concessione alla scadenza sessennale di cui all'art. 1, c. 2, d.l. 400/1993, conv. L. 494/1994, e successivamente modificato dall'art. 10 L. 88/2001.
A parere della commissione europea detti due aspetti contrastano con i principi di liberta' di stabilimento delle imprese comunitarie (art. 43 Trattato Ce) e di imparzialita', trasparenza e pubblicita' delle procedure di selezione dei concessionari (art. 12, direttiva 2006/123/Ce).
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