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'La Buona Politica' - Decadenza Berlusconi: morte al re-viva il re

Silvio Berlusconi. (foto com.) ndr.

di Cosimo Imbimbo 

BARI, 29 NOV. Ore 17.42: il presidente del Senato Pietro Grasso ha dichiarato la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Il Cav.: GIORNATA DI LUTTO». Intanto, da via del Plebiscito, davanti ai supporter di Forza Italia, Silvio Berlusconi ha detto: «Noi non ci ritireremo. Anche altri leader non sono parlamentari, come Grillo o Renzi. È una giornata di lutto per la democrazia. A partire dal 1994, una magistratura di estrema sinistra si è data come missione la via giudiziaria al socialismo». Berlusconi ha attaccato magistratura democratica, ha ricordato la persecuzione giudiziaria cui è stato sottoposto, ha lamentato l’accanimento dei pm. 

Ha poi voluto ribadire che quella in corso è «una manifestazione pacifica. Noi non abbiamo l’odio nel cuore».Nel mirino dei parlamentari di Forza Italia anche alcuni senatori a vita accusati di non aver mai partecipato ai lavori d'aula ma di essere presenti solo per votare sulla decadenza. La giunta per le immunità e le elezioni di palazzo Madama, a fatto seguito alla condanna defintiva per frode fiscale al processo Mediaset che la sentenza della Corte di Cassazione la scorsa estate ha reso defintiva la condanna a Berlusconi i quale era entrato in Parlamento poco meno di vent'anni fa: nel marzo del 1994. Quando scese in campo creando Forza Italia e vinse le elezioni, entrando alla Camera per la prima volta da Presidente del Consiglio. Da allora Berlusconi è sempre stato rieletto a Montecitorio fino alle elezioni di questa primavera che lo hanno visto per la prima volta farsi eleggere al Senato che oggi lo ha congedato dal Parlamento. Il colle fa sapere in una una nota in cui chiarisce che non intende ancora fare verifiche sulla tenuta del governo. Perché, spiega: «la necessità di verificare la sussistenza di una maggioranza a sostegno dell’attuale governo sarà soddisfatta in brevissimo tempo durante la seduta in corso al Senato con la discussione e la votazione sulla già posta questione di fiducia». Nella nota della presidenza della Repubblica si informa che «il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto al Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, al rientro dal vertice italo-russo di Trieste. Frattanto ci si domanda se il vecchio Leone ferito o il re di questa giugla politica continuerà comunque a combattere o cederà il passo alle nuove leve. Rebus complicato. 

Le parole sulla piazza scatenano intanto la reazione Pd. «Stiamo assistendo a un’escalation con toni sempre più violenti da parte di Berlusconi», è l’allarme di Danilo Leva, responsabile Giustizia del Partito Democratico, per dire che «invocare la piazza contro una sentenza emessa da un tribunale rappresenta un punto di rottura con la storia della Repubblica e con il nostro sistema democratico». Di più, osserva il dirigente Pd, «Ã¨ una strategia che mira a produrre tensione logorando il Paese e che rende Berlusconi sempre più anti-Stato.Dalle prime rilevazioni sondaggistiche pare che F.I. abbia aumentato le preferenze di ben 700.000 nuovi elettori. Ipotesi che lasciano lo spazio che trovano. Comunque resta anche lo sgomento per l’impotenza di una politica che ancora una volta si è affidata alla supplenza di pure sensazioni o gioco delle parti. Nel mentre Alfano spiega il motivo della separazione, che, è ”stato il no alla rassegnazione, perché prevaleva la rassegnazione che l’Italia non potesse aver più speranza di riscatto e che il centrodestra non potesse più vincere le elezioni”. Intanto secondo fonti Ansa, sul ricorso presentato dai legali di Berlusconi alla Corte europea dei diritti dell'uomo, la prima valutazione sull'ammissibilità "potrà arrivare non prima di tre-quattro mesi".E in queste ore già si torna a parlare di elezioni: non è escluso, infatti, che già il prossimo ottobre gli Italiani possano essere chiamati alle urne a scegliere la nuova coalizione in grado di guidare il Paese. 

Si riparte da conflitti, illusioni e tantissime voci chi ci sarà dopo, chi c'era prima così via. Per noi cittadini finchè il vaso non trabocchi non resta che attendere ancora... pazientemente sempre.





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