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Asl Bari. Zullo (PdL): Vendola si renda conto che è la più grande ASL d’Italia

Ignazio Zullo. (foto) ndr.

di Redazione

BARI, 8 DIC. - Mi chiedo -ma la domanda è rivolta a Vendola- se possa esistere nell’ambito del rapporto Regione-Direttore Generale di un’Azienda Sanitaria l’istituto giuridico della sospensione dal rapporto di lavoro. La risposta è scontata: assolutamente no, perchè il rapporto tra Presidente della Giunta Regionale e Direttore Generale si fonda sulla “fiducia”. O la fiducia c’e’ e un Direttore Generale può continuare nel suo ruolo o non c’è e il Direttore Generale va a casa. Ma c’è un’altra domanda che legittimamente ci prende: un Direttore Generale sospeso ha diritto a pecepire il quinto dello stipendio e, in caso di soluzione positiva delle proprie disavventure, ha diritto al rimborso delle competenze stipendiali? Sono convinto che legittimamente il dott. Colasanto, a conclusione positiva delle proprie vicissitudini di carattere penale, potrà legittimamente rivendicare il dovuto. Ma non è solo questione di soldi, pure molto importante; è anche questione di funzionalità della ASL più grande d’Italia che assicura la tutela della salute a un milione e mezzo di pugliesi, oltre un terzo di tutta la collettività della nostra Regione. Il duo Vendola-Gentile si rende conto che l’ASL più grande d’Italia è affidata ope legis-ovvero per età- alla guida del Direttore Sanitario che sta lì perchè nominata dal Direttore Generale sospeso in un rapporto di fiducia tra Direttore Generale-Direttore Sanitario. In pratica l’ASL BARI è guidata oggi da un Direttore Generale facente funzione che non è rafforzato dal crisma della fiducia della Giunta Regionale e che onora la fiducia verso ci l’ha nominata ovvero verso il Direttore Generale sospeso! In un momento di straordinaria necessità di processi gestionali e riorganizzativi indispensabili alla migliore utilizzazione delle risorse nel senso della più ampia assicurazione dei livelli di assistenza, Vendola e con lui l’Assessore Gentile si rendono conto della loro insipienza che sconfina nell’ilarità? Si propagandano assunzioni ma i nostri due-Vendola e Gentile- si rendono conto che l’ASL BARI non ha l’Atto Aziendale, non ha una pianta organica definita, non ha completato il processo di riorganizzazione e conversione degli ospedale, non ha avviato il potenziamento dei distretti e dell’integrazione socio-sanitaria, non ha una politica dell’assistenza in rete della fragilità? Com’è possibile per questi due signori non rendersi conto che siamo di fronte all’ASL più complessa e più disorganica d’Italia e che non può essere lasciata nelle mani di un Direttore Sanitario la cui nomina su base fiduciaria è avvenuta ad opera del Direttore Generale sospeso dalla Regione. Se si crede nel Direttore Sanitario la si nomini Direttore Generale e si dia al mandato la forza della fiducia della Giunta Regionale ma, se al contrario non c’è fiducia, si nomini il Direttore Generale previa revoca del mandato al Direttore Generale oggi sospeso. Se poi è tutta una manfrina, il duo Vendola-Gentile, la finiscano di ciurlare nel manico: rimettano il dott. Clasanto al suo posto e pongano fine a questa ennesima sceneggiata alle spalle dei pugliesi.





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