Bari. Giovedi' 12 dicembre primo incontro di "Bari citta' aperta: le ragioni dell'impegno"
![]() |
La mappa di Bari. (foto) ndr. |
di Redazione
BARI, 9 DIC. - Le premesse per una campagna elettorale interessante ma estremamente difficile ci sono tutte. Diversi i candidati a sindaco e altri se ne aggiungeranno, complessi i temi in discussione affinchè una città in forte crisi di identità e in degrado fisico possa rinnovarsi. Sto molto apprezzando taluni percorsi aggregativi, anche se vedo teorizzare programmi che andrebbero applicati e sperimentati in prima persona, prima di poterli dichiarare risolutivi per le sorti della città . Si confrontano anche le visioni di una spinta innovativa interna alla compagine del centrosinistra o azioni totalmente autonome dai partiti di riferimento.
Un dato è indiscutibile: non possono più esserci persone sole al comando, né conduttori che non conoscano l’intera sinfonia e ogni sua specifica parte. C’è ovviamente il rischio che i percorsi di condivisione possano risultare sommatorie di individualismi più che interazioni. E nel frattempo, i partiti sono silenziosi,alle prese con difficoltà interne o in attesa di lanciare i propri candidati “forti”, magari già presenti negli apparati di governo. Ma Bari è molto stanca di essere gestita da potentati e da “cerchi magici”, che tuttavia sono una realtà fin troppo consolidata: come uscirne?
Nei giorni scorsi ho dichiarato la mia convinzione di dover fare un passo avanti candidandomi al governo della città , dopo quasi un trentennio di massacrante e continuativo impegno socioculturale. Ho riscosso molti attestati di stima sincera e anche molte comprensibili perplessità . E allora mi domando pubblicamente:
- non ho scheletri negli armadi e non ho neanche armadi: posso candidarmi?
- ho promosso una incredibile quantità di iniziative socioculturali che hanno fatto scuola nel panorama locale e nazionale, ma in tal modo non mi sono arricchito né ho fatto arricchire: posso candidarmi?
- Non sono mai stato sostenuto da partiti o lobby di alcuna estrazione, quei “poteri forti” più volte scoperti alle spalle anche di politici onesti e autonomi: posso candidarmi?
- Non ho soldi a disposizione per una campagna elettorale “lava cervelli” e per farmi conoscere da quei cittadini disattenti per decenni ad iniziative conosciute e premiate invece in tutta Europa, ma ho a disposizione solo il passaparola di persone che mi hanno conosciuto e apprezzato: posso candidarmi?
- Non ho intenzione di scrivere un programma di promesse romboanti ma irrealizzabili,perché il programma è nelle cose già fatte e da continuare a fare: posso candidarmi?
- Non penso a comprarmi voti distribuendo alimenti a gente in difficoltà o investendo della questione capibastone in odore di criminalità : posso candidarmi?
- Penso che un passo avanti come il mio dovrebbe essere prodotto da tanti altri che, come me, hanno investito se stessi nella Cultura, hanno lavorato con i bambini perché gli adulti di domani siano migliori di quelli di oggi, hanno coinvolto gli adulti in iniziative aperte a tutti a prescindere dalle condizioni fisiche, economiche, sociali: posso candidarmi?
- Penso che la città si sia troppo estesa e troppo male si sia costruito, distruggendo un territorio straordinariamente ricco di storia e di segni identitari: posso candidarmi?
- Ho promosso il recupero e la riqualificazione urbana con grandi idee progettuali, quali la Cittadella della Cultura nell’ex Macello comunale, il Centro Polifunzionale nell’ex Ospedaletto dei Bambini, il mercato dei paranzieri al molo S.Antonio e ritengo che tanto altro possa essere similmente realizzato: posso candidarmi?
- Ho per vent’anni promosso con tenacia e convinzione i valori materiali e immateriali della città vecchia portandovi con centinaia di visite guidate migliaia di baresi e non, che mai c’erano entrati e inondando di musica e teatro le antiche chiese quando ancora il degrado ne era padrone: posso candidarmi?
- Ho organizzato per sette anni di fila, con altissimi costi personali, il Treno Europeo dell’Amicizia, portando a Bari nei giorni di San Nicola centinaia di bambini di tutta Europa con la loro gioia, le loro Culture, la loro voglia di stare insieme a prescindere…, premiato due volte dal Presidente della Repubblica, dalla Federazione Internazionale delle Comunità Educative, da Angela Merkel, ma ferocemente combattuto dai potentati politico-culturali locali: posso candidarmi?
- Penso che il futuro della città sia nelle sue periferie e nelle sue campagne abbandonate, quei “luoghi dell’anima” sconfitti dalla speculazione e dal pressapochismo politico, ma in cui intatti restano i valori umani e la voglia di ricominciare: posso candidarmi?
- Penso che la qualità di vita a Bari sia stata massacrata anche dal traffico veicolare privato e che debba invece essere incentivata una programmazione di sistema per il forte miglioramento del trasporto pubblico e della mobilità ciclabile dell'intera area metropolitana:posso candidarmi?
- Mi sono impegnato per quasi vent’anni affinchè si giungesse ad una vera soluzione del Nodo Ferroviario di Bari, risolvendo la cucitura dell’area centrale spaccata dalla ferrovia e ridando dignità ai territori di Palese e Santo Spirito e di Japigia, mortificati dalla linea ferroviaria che passa a pochi metri dalle case: posso candidarmi?
- Penso che la Cultura, non quella imposta dall’alto e riservata a pochi, ma risultato della voglia di darsi e relazionarsi agli altri, di conoscerli per costruire insieme un processo di comunità pensante e proponente, debba essere il volano del nostro futuro, come sta da tempo accadendo in Paesi ben più virtuosi: posso candidarmi?
- Penso che negli interventi di riqualificazione dal degrado ambientale e nella valorizzazione del territorio metropolitano, così ricco di realtà agricole di grande qualità , di ipogei, frantoi, torri e masserie e tante testimonianze del passaggio millenario dei popoli che hanno abitato questa terra, possano essere coinvolti migliaia di giovani e possano essere esaltate le competenze e la loro voglia di fare; e penso anche che le risorse possano essere individuate fra le misure di finanziamento europeo tanto a lungo disattese ma ancora rese disponibili: posso candidarmi?
- Penso che si debba massicciamente investire nella qualità delle infrastrutture educative e nella loro offerta culturale, stimolando, per averlo già fatto, reti scolastiche di sussidiarietà e incentivando un più stretto rapporto fra scuole e territorio: posso candidarmi?
- Sono da sempre convinto che gli incarichi professionali e i concorsi di progettazione non debbano in nessun modo essere condizionati dai potentati locali, bensì garantire trasparenza, turnazione e riconoscimento delle reali competenze, consentendo ai più giovani di fare esperienza accanto ai colleghi più anziani: posso candidarmi?
- Ho sempre ritenuto che in una rinnovata visione di Bari “città metropolitana”, una struttura amministrativa mono-policentrica, che veda un forte centro di coordinamento tecnico-amministrativo equilibrare un reale decentramento operativo direttamente rapportato ai territori urbani e mettendo questi indiretta e forte interazione con le aree metropolitane, sia la vera ed efficace soluzione per la gestione di un assetto territoriale che la politica non ha saputo comprendere e gestire: posso candidarmi?
- Penso che le visioni di pianificazione territoriale debbano interagire profondamente con il Piano Paesaggistico Regionale e con la Convenzione Europea del Paesaggio che ne è base portante; e che un forte contributo partecipativo in termini di“progetto di conoscenza” vada offerto al gruppo di progettazione del nuovo Piano Urbanistico Generale:posso candidarmi?
- Penso che le azioni ecomuseali di cui mi occupo da anni debbano essere strumentalmente estese all’intera area metropolitana, affinchè la conoscenza e la presa di coscienza dei valori materiali e immateriali contribuiscano a ricucire uno stretto rapporto identitario tra abitanti e territori e stimolino una percezione positiva dei propri luoghi di vita:posso candidarmi? In una città di qualunque Paese civile questa mia ripetuta domanda non dovrebbe neanche essere posta, ma qui molti sono pronti a rispondere: no, non puoi.
Non puoi perché le Amministrative sono elezioni di convenienza e di ritorno personale; perché hai fatto tantissimo, ma sei molto meno noto di un qualunque imbroglione che abbia manovrato nei modi “giusti”; perché sei stato troppo di disturbo alla politica e ti troverai ancora più solo; perché la città è un incredibile disastro e sarà difficilissimo governarla, per come è stata ridotta; perché le strette finanziarie imposte dai Governi hanno causato alle città insormontabili difficoltà di gestione; perché le tue sono visioni di sistema, mentre qui ognuno continuerà a pensare solo a se stesso e al proprio gruppo di riferimento; perché, diversamente da quanto accaduto in altre città , la “società civile” non ha mai saputo mettere insieme le proprie forze per contrastare davvero con voto mirato e fortemente alternativo le strategie dei partiti; e perché si scopre che anche dietro le azioni apparentemente alternative spesso si nascondono i vecchi potenti e potentati.
Ma ci sono molti altri pronti a rispondermi: no, non solo puoi, ma devi!
E a questi tanti amici, che da tempo sollecitano una mia disponibilità , dico che hanno ragione e chiarisco che non mi candido perché mi senta superiore a tanti altri e capace, con una bella bacchetta magica, di risolvere i problemi della città . Il punto è reagire e interagire con quella voglia di partecipazione e condivisione che ho promosso a sacrifici estremi con il Laboratorio Urbano per 20 anni e che oggi, in questo difficilissimo momento, riemerge con forza. La mia candidatura, che qui riannuncio e rafforzo, avrà senso e concretezza, nei modi che emergeranno dal percorso e confronto pubblico, se saprà dare un contributo ad una visione realmente alternativa e fortemente condivisa, dalla quale non emergano velleità e sterili protagonismi, bensì un abbraccio collettivo fatto di azioni sperimentate e concretamente vissute, esperienze trasferibili in programmazione a lungo termine perché già risultato di partecipazione.
Il Laboratorio Urbano ha rappresentato una straordinaria fucina di idee e iniziative, è stato fortemente combattuto e disconosciuto dalla politica e anche da un associazionismo autoreferenziale e filogovernativo, ma ha fatto da modello ora esteso a tappeto in tutta la Puglia e del quale rivendico con forza la paternità . Si è trattato di una esperienza pilota che deve poter esprimere i propri risultati e fornire un reale contributo a un percorso di rinascita, davvero difficile ma assolutamente indispensabile, così come sta emergendo dall’evoluzione di quelle azioni rappresentate dagli ecomusei che ho ideato (in valle d’Itria, prima e ora nel nord Barese) e che oggi testimoniano che recuperare i territori degradati si deve e si può, che ricostruire una identità dei luoghi disattesa ma sempre pronta a riemergere si deve e si può; che i bambini e i ragazzi sono pronti a cogliere le opportunità loro fornite per scoprire ed amare il proprio territorio di vita; che recuperare i territori dal degrado fa vivere tutti molto meglio e dà anche tante opportunità di lavoro; infine, che curare e valorizzare il proprio territorio fa vivere in pace con gli altri uomini e anche con se stessi. Forse, non è poco.
Mi appello allora agli Uomini e alle Donne di Cultura di Bari, artisti, letterati, storici del territorio, colleghi,musicisti, ma anche i tantissimi cittadini che hanno condiviso con me molti anni di durissimo e proficuo impegno, perché il mio non sia un percorso solitario, ma si possa camminare insieme verso un nuovo Rinascimento barese.
Ci incontreremo una prima volta giovedì 12 dicembre alle ore 18 nella sede del Laboratorio Urbano in Bari vecchia, Corte Notar Morea 4 (nei pressi della chiesa di San Giuseppe, zona largo Chiurlia).
Venite e, se volete, portate anche i vostri ragazzi, parleremo di cose belle.
***Questo Spazio pubblicità è in vendita***
Nessun commento