Berlusconi a funerali Rizzoli "uomo vittima di ingiustizie"
Berlusconi ai funerali di Rizzoli. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 13 DIC. (AGI) - Silvio Berlusconi non ha voluto mancare l'ultimo saluto ad Angelo Rizzoli, produttore cinematografico scomparso ieri e amico da tempo dell'ex premier. Nella chiesa di sant'Eugenio a Roma, dove si sta celebrando la funzione funebre, tanti gli esponenti di Forza Italia presenti, per esprimere il cordoglio e la vicinanza alla moglie dell'ex produttore Melania Rizzoli.
Anche Berlusconi ai funerali di Rizzoli - Video
Tra i presenti, Fedele Confalonieri. "E' un grande dolore" sono state le uniche parole pronunciate dalla moglie di Rizzoli, Melania De Nichilo, che in chiesa ha ricevuto le condoglianze di Stefania Prestigiacomo, Renato Brunetta, Anna Maria Bernini, Anna Grazia Calabria. Tra coloro che hanno partecipato alla funzione, anche Vittorio Feltri l'ex sottosegretario Gianni Letta, il presidente del Coni Giovanni Malago', l'ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano del Turco, l'avvocato Franco Coppi, l'ex tesoriere del Pd Ugo Sposetti e l'ex presidente della Rai Claudio Petruccioli. Tra i personaggi dello spettacolo, non hanno voluto mancare all'ultimo saluto a Rizzoli la presentatrice Mara Venier e l'attrice Eleonora Giorgi, ex moglie dell'editore e produttore cinematografico.
Berlusconi, persona buona contro lui troppe ingiustizie
"Era una persona buona e giusta, che ha subito una ingiustizia" ha detto Berlusconi, lasciando la chiesa di Sant'Eugenio, al termine della funzione funebre. "Contro di lui - aggiunge l'ex premier - troppi accanimenti e troppe ingiustizie".
Cicchitto, "vittima di accanimento giudiziario"
Fabrizio Cicchitto, esponente NCD, ricorda la "vittima di un inaccettabile accanimento giudiziario e di un attacco altrettanto forte da parte di poteri economici ben precisi.
Abbiamo sempre nella memoria l'incredibile custodia cautelare di cui fu vittima qualche mese fa e che chi allora sollevo' la questione fu oggetto di attacchi demagogici perche' si poneva il problema della salute di un cosiddetto potente. Adesso tragicamente vediamo quanto fosse giustificata quella battaglia e quanto fosse persecutoria quella custodia cautelare.
Ricordiamo Angelo Rizzoli per la sua intelligenza e per la dolcezza con cui parlava con tutti, amici e avversari".
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