Cosenza. Verificate agressioni all'Unical
![]() |
L'Unical, Università della Calabria. (foto) ndr. |
di Carmine Calabrese
COSENZA, 2 DIC. – Tensioni di … Campus. La luce dei riflettori della cronaca si accende sull'Unical (Università della Calabria), salita prepotentemente alla ribalta, per via di quella lunga scia di violenza e terrore che, da settimane, si sta consumando tra i cubi del rinomato ateneo calabrese. La cronaca racconta di aggressioni a scopo di violenza sessuale, ai danni di studentesse, (al momento i casi su cui inquirenti e magistratura stanno facendo chiarezza, sono quattro, ndr) “marcate” strette da un presunto violentatore seriale. L'ultima vittima, in ordine di tempo, è stata una ecuadoregna, iscritta all'ateneo. La modalità d'azione dell'si (soggetto ignoto), ha indotto gli inquirenti (indagano la squadra Mobile di Cosenza, diretta dal commissario capo, Antonio Miglietta, i carabinieri della Compagnia di Rende, coordinati dal capitano Luigi Miele e le guardie giurate del servizio di sicurezza del Campus, ndr), a pensare che ad agire sia un solo uomo. Un'ipotesi investigativa, rafforzata anche dalle dichiarazioni delle vittime che, durante la loro testimonianza alle forze dell'ordine, hanno raccontato di essere state “fermate”, sempre in luoghi isolati e poco illuminati, da un ragazzo, alto sul 1,70, di corporatura magra, con il volto parzialmente coperto da una kefia e con indosso una felpa di colore rosso e un cappello con visiera. L'si, dopo aver immobilizzato le sue vittime, ed averle spinte verso il muro, tenendo forte uan mano sulle loro bocche per “strozzarle” in gola le richieste di aiuto, ha palpato le malcapitate, tentando anche di abusarne sessualmente da dietro. Le vittime, dopo essere riuscite, non senza difficoltà , a liberarsi dalla stretta morsa del loro aggressore, si sono date alla fuga, urlando a squarciagola e invocando aiuto. Le ragazze, soccorse da altri studenti, sono state accompagnate dai carabinieri per raccontare l'accaduto. Le denunce raccolte e i casi segnalati sono stati subito messi a confronto, proprio per studiare meglio il modus operandi dell'aggressore seriale e per raccogliere quanti più indizi possibili per la sua identificazione. Anche gli indumenti delle vittime, sono stati presi in esame dagli inquirenti che cercheranno di individuare su quei capi d'abbigliamento eventuali tracce di dna o la firma biologica dell'si. Delle aggressioni si sta occupando direttamente il procuratore capo della Repubblica di Cosenza, Dario Granieri.
IL RACCONTO - Angela, il nome è di fantasia, 24 anni, è una studentessa ecuadoregna che frequenta l’università della Calabria. Alcuni giorni fa, come ogni pomeriggio ha seguito le lezioni al cubo 42. Sono le 18.30 saluta i colleghi e si avvia verso l’alloggio universitario che condivide con una studentessa italiana. A quell’ora ci sono tanti studenti in giro, ma la strada che porta alle residenze è piuttosto buia e in quel momento poco trafficata. Angela procede a passo svelto, all’improvviso si sente afferrare da dietro. Una mano le stringe sulla bocca un pezzo di stoffa umida che da subito prurito al naso, l’altra comincia a palparla pesantemente nelle parti intime. Sente il fiato ansimante di quell’uomo che la blocca. Dopo qualche istante di disorientamento, di paralisi provocata dalla paura trova la forza di reagire, si divincola, comincia ad urlare con tutta la forza che ha in corpo. L’aggressore si allontana, ha il tempo di vederlo prima che scompaia nel buio. E’ robusto, altezza un metro e 75 circa, indossa un passamontagna, un giubbotto scuro e dei jeans. Angela comincia a correre e si rifugia nell’appartamento. Qui sotto shock, racconta tutto alla coinquilina. Decidono di denunciare l’accaduto. L’esposto arriva immediatamente sul tavolo del procuratore capo Dario Granieri che apre immediatamente un fascicolo. Vengono sentite la vittima e l’amica che conferma il racconto. Scatta la caccia al maniaco.
IL RETTORE - Il rettore dell'Unical, Gino Mirocle Crisci, dopo aver manifestato la sua solidarietà alle vittime, ha convocato d'urgenza un consiglio straordinario dell'ateneo, con oggetto la sicurezza.
“Quanto è accaduto - ha dichiarato - non può certamente essere sottovalutato. Appena ho preso possesso delle mie funzioni, ho avviato una serie di iniziative e di azioni finalizzate a rendere più sicuro il Campus universitario, ma mi rendo conto che questo impegno non è sufficiente. I nostri ragazzi debbono vivere serenamente all’interno dell’Unical ed episodi di questo genere, senza dubbio, rischiano di creare una situazione difficile che intendo affrontare con la massima determinazione. Ho perciò già dato disposizioni ai miei collaboratori per istituire un primo concreto momento di confronto con le autorità del territorio che hanno competenza in materia di sicurezza, con obiettivo primario il rafforzamento di tutti i sistemi di controllo e di pattugliamento nel perimetro del Campus”.
***Questo Spazio pubblicità è in vendita***
Nessun commento