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Estero. Turchia: bloccata inchiesta corruzione, Erdogan jr. nel mirino

Il Presidente turco Erdogan. (foto) ndr.

di Redazione

ISTANBUL, 26 DIC. (AGI) - Un procuratore turco ha denunciato di essere stato rimosso dall'inchiesta per corruzione che ha scatenato un terremoto nel governo del premier Tayyip Erdogan e che la polizia ha ostacolato il procedimento. Il pubblico ministero, Muammer Akkasm, ha fatto i clamoroso annuncio mediante un comunicato diffuso ai media turchi, poche ore dopo che sui giornali era comparsa la notizia che il prossimo obiettivo dell'inchiesta sara' addirittura il figlio del premier, Recep Tayyip Erdogan. "E' stato commesso un crimine in tutta la catena del comando. I sospettati sono stati autorizzati a prendere precauzioni, fuggire e manomettere le prove": il magistrato non ha fatto alcun nome ma le sue accuse sono destinate ad aggiungere benzina sul fuoco delle proteste di piazza, cominciate il 17 dicembre, con l'arresto di decine di persone,tra cui i figli di tre ministri e il capo della banca pubblica, Halkbank. Erdogan ha reagito gridando al complotto internazionale, come aveva gia' affermato per le proteste di Gezi Park; ma intanto ha cambiato quasi meta' dei suoi ministri, a cominciare da quelli dimissionari, i responsabili dell'Economia, Zafer Caglayan, dell'Interno, Muammer Guler e dell'Ambiente e Urbanizzazione, Erdogan Bayraktar, i cui figli erano fra i 50 arrestati nella tangentopoli turca. E adesso la tangentopoli si sta avvicinando all''inner circle' del premier. Il quotidiano Cumhuriyet ha previsto un "terremoto", perche' gli investigatori avrebbero rivolto l'attenzione ad un'ong collegata al figlio del premier, Bilal. Secondo gli osservatori, l'inchiesta e' il risultato di una faida tra Erdogan e Fethullah Gulen, uno studioso islamico che vive in esilio volontario negli Stati Uniti dal 1999. Gli uomini rimasto vicini a Gulen detengono posizioni di rilievo nel sistema giudiziario turco e nella polizia; e la lotta tra i due uomini costituisce sicuramente la piu' grave minaccia all'ambizione dichiarata di Erdogan di 'correre' per la presidenza nel 2014.





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