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'La Buona Politica' - I Forconi: storia di ordinaria scelleratezza di stato

Il Movimento dei Forconi. (foto com.) ndr.

di Cosimo Imbimbo 

BARI, 12 DIC. - Il “movimento dei forconi” è molto eterogeneo e difficile da definire con precisione. La componente principale, che ha dato origine al fenomeno nato un paio di anni fa nel sud Italia, è costituita dagli autotrasportatori, cui nel tempo si sono aggiunti gruppi più o meno organizzati di agricoltori, operai, venditori dei mercati e perfino ultras delle tifoserie di calcio. La maggior parte fa riferimento a partiti e movimenti politici di estrema destra, a partire da Forza Nuova, che negli ultimi giorni ha dato il proprio sostegno alle iniziative di protesta in giro per l’Italia. La composizione eterogenea del “movimento dei forconi” si riflette anche sulla natura delle richieste rivolte alle istituzioni.

 I motivi della protesta e ciò che viene chiesto alla politica e alle amministrazioni non è del tutto chiaro. C’è di sicuro un generico “basta” applicato praticamente a tutto: ai politici viene chiesto indistintamente di lasciare i loro incarichi, al governo di dimettersi, alle amministrazioni locali di non pagare più consiglieri e assessori, a Equitalia di non effettuare più riscossioni e allo Stato in generale di non tassare più la popolazione. Manca un interlocutore unico e per questo motivo le istituzioni faticano a organizzare la loro risposta alle proteste, che hanno causato grandi disagi negli ultimi giorni. "La sovranità è nostra - recita uno dei messaggi - non delle banche: riprendiamocela".Non tanto perché le tante anime che danno vita alla protesta non consentono di capire chi veramente ci sia in piazza o dietro i blocchi dei treni o dietro i volantini. Non solo perchè da più parti si fa notare che è difficile comprendere presupposti e motivazioni che hanno portato fin qui. Quanto piuttosto perchè, prima che ci fossero forze pronte a soffiare sul fuoco, la vicenda affonda le sue radici nel classico nodo della rappresentanza tradita. 

Potrebbe essere l'ultimo atto di rivolta "contro - spiegano i manifestanti - lo strapotere delle banche e le cartelle delle agenzie di riscossione". Molti momenti di tensione con gli automobilisti in coda a causa dei blocchi, ma in tanti si sono anche fermati ad ascoltare dai partecipanti le motivazioni della protesta. Del resto era tutto previsto ed è il segnale che esiste una popolazione stanca che non ne può più ma che nel contempo cercherà di strumentalizzare quanto accadrà.Una cosa è certa: il sistema comincia a capire che potrebbe farsi male. Sono moltissimi quelli che per una occasione di visibilità venderebbero mogli e figli, sono tanti gli onorevoli che cercheranno di mettere pezze alla loro totale inutilità, sono moltissimi i sindaci che proveranno per motivi personali di opportunità o a sparare o a sposare. A tutt'oggi la protesta dei forconi non si placa, e al quinto giorno di manifestazioni la minaccia è dirigersi su Roma per riprendersi lo Stato", come ha detto a Torino Danilo Calvani, uno dei leader del Movimento 9 dicembre. "Sono solo una piccola minoranza, non rappresentano il Paese", ha replicato il premier Enrico Letta, mentre il suo vice e ministro dell'Interno Alfano, chiamato a riferire alla Camera, assicura il pugno duro contro chi dovesse essere espressione di atteggiamenti delinquenziali. .Ma consideriamo quanta delinquenza distruttiva si annida tra le maglie amministrative dello stato: ne dobbiamo pur parlare. Alcuni agenti di Polizia e della Guardia di Finanza a Torino si sono tolti il casco, si sono fatti riconoscere, hanno guardato negli occhi i loro fratelli. È stato un grande gesto e spero che per loro non vi siano conseguenze disciplinari. 

E’sicuramente vero che si respirano difficoltà in ogni famiglia,con disoccupati di ogni fascia d’età ed anche chi un lavoro ce l’ha ancora non è veramente sicuro che possa durare per una vita ed accompagnarlo ad un miraggio chiamata pensione! Ma le vere cause, non sono né le tasse, né i costi della politica (che comunque in questi momenti vanno necessariamente tagliati) ma alcune scelte scellerate fatte dai nostri governi negli anni passati.





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