Primarie Pd. Trionfa Renzi. A meta' scrutinio e' al 68,4%
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Matteo Renzi. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
FIRENZE, 8 DIC. (AGI) - Matteo renzi verso il trionfo. A meta' scrutinio, con 4261 sezioni scrutniate su 8476, sul sito ufficiale delle primarie del Pd Matteo Renzi e' al 68,4%, Gianni Cuperlo al 17,9%, Pippo Civati al 13,8%. Grande affluenza alle urne: alle 17 hanno votato un milione 950 mila elettori.
LA GIORNATA
I seggi hanno aperto alle 8 e chiuderanno alle 20. "La giornata sta andando bene, tanta gente sta andando a votare". Cosi' Matteo Renzi prima di mettersi in fila per entrare al seggio di Firenze ed esprimere il proprio voto alle primarie del Pd.
Matteo Renzi e' arrivato intorno alle 9.20 al seggio di piazza dei Ciompi a Firenze, lo stesso delle scorse elezioni per la scelta del segretario, per votare alle primarie del Pd. Il sindaco di Firenze prima di entrare si e' intrattenuto con alcuni studenti di un istituto fiorentino a rischio chiusura.- Voto di prima mattina per Enrico Letta nel giorno delle primarie del Pd. Il premier e' giunto gia' alle 8 nella sede del circolo democratico di Testaccio. "Ho appena votato alle primarie Pd e ho gia' trovato coda. Buon segno!" ha poi commentato Letta su Twitter. In un secondo tweet il premier ha anche postato una foto che lo ritrae in fila insieme ad altri militanti del partito. Gianni Cuperlo risulta avanti in Australia. Dai dati in possesso del comitato Cuperlo - informa una nota - risulta che in Australia, quando si sono gia' chiuse le operazioni di voto a Sidney, Melbourne e Adelaide (a Perth c'e' una differenza di fuso orario di 3 ore), Gianni Cuperlo e' primo con 202 voti, secondo Matteo Renzi con 104 voti, terzo Pippo Civati 69. Intanto Cuperlo, in fila al Roma al seggio per votare alle primarie del Pd, ha sottolineato che "da domani il Pd sara' un partito piu' forte". E ha aggiunto pressato dai giornalisti che lo attendevano davanti al seggio: "Noi siamo questo popolo che vedete, e questa e' una grande occasione di rilancio del Pd. E' una grande giornata per il Partito democratico". "Il popolo democratico", ha continuato Cuperlo in fila al seggio di piazza Verbano, "in questi mesi ne ha passate di cotte e di crude, ha subito anche il peso delle sconfitte e dei limiti di cui siamo tutti in parte responsabili, poi pero' c'e' questo sentimento di ripartenza e di riscossa che parte dal basso e lo dimostra il fatto di stare qui in fila oggi per votare. E questo mi riempie il cuore, mi fa felice". Oggi, ha insistito, "siamo qui per dire 'Evviva il Pd' perche' la campagna congressuale e' finita. Molta gente vada a votare - ha aggiunto - e ognuno scelga dove lo portano i sentimenti e la ragione. Quello che avevamo da dire lo abbiamo detto. Da qui si riparte, tutti insieme". Il Pd "e' un partito vivo e vitale, dritto sulle gambe. Il Paese soprattutto in passaggio cosi' difficile ha bisogno di noi, va ricostruito sul piano economico, sociale ma anche dell'etica pubblica e del rispetto dei principi costituzionali. L'Italia ha bisogno di questa grande forza popolare, e lo dico con tutta l'umilta' e anche tutto l'orgoglio di chi sente di farne parte". Per Cuperlo il Pd ha bisogno di "valorizzare di piu' le sue risorse e i suoi iscritti. E' giusto fare le primarie e dobbiamo iniziare ad ascoltare di piu' i nostri iscritti anche su altre materie".
L'APPELLO DI PRODI: VINCITORI E VINTI FACCIANO SQUADRA
"Oggi, di fronte alla situazione particolare che si e' creata, credo sia doveroso andare a votare alle primarie perche' il Pd, in questo stato di fibrillazione cosi' forte, credo sia l'unico punto fermo che abbiamo": cosi' Romano Prodi spiega la decisione di andare alle urne per la scelta del segretario democratico.
L'ex presidente del Consiglio ha poi sottolineato che, dal punto di vista politico, "e' ora che una nuova generazione venga avanti". Prodi lancia poi un appello: al Pd occorre un "segretario forte" con la "generosita' di collaborare con gli altri due protagonisti". "Occorre un segretario forte", ha affermato Prodi, che esca "dal voto popolare e che abbia pero' l'intelligenza e la generosita' di collaborare con gli altri due protagonisti, e in modo simmetrico gli altri due capiscano che c'e' un interesse generale in gioco". "Se il Pd si dimostra non rissoso e unito, con un programma comune studiato, discusso e approfondito - ha aggiunto Prodi - non puo' che vincere; altrimenti non puo' che perdere".
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