Sindacati. Convegno 4 Dicembre per un riordino partecipativo del territorio e delle sue istituzioni
La locandina dell'evento. (foto com.) ndr. |
di Redazione
BARI, 3 DIC. - Una cabina di regia per governare i processi di riordino istituzionale connesso al “disegno di legge Delrio” garantendo i livelli occupazionali e valorizzando il capitale umano degli enti licali. Cisl, Cgil ,Uil hanno firmato nelle scorse settimane con i ministri Graziano delrio e Gianpiero D’Alia, insieme alle regioni e all’Anci un protocollo d’intesa a tutela dei lavoratori di province, Comuni e Città metropolitane.
Soddisfatti i segretari di categoria Cisl Fp Giovanni Faverin, Fp-Cgil Rossana dettori, e Giovanni Torluccio Uil –Fpl, sottolineano l’importanza dell’accordo che servirà a istituire un tavolo di confronto per costruire insieme un nuovo assetto istituzionale. Si possono modificare gli assetti istituzionale del territorio, ma i bisogni restano. Ecco perché vogliamo riorganizzare la rete territoriale dei servizi pubblici con meno livelli, meno enti intermedi, ma più qualità dei servizi e più investimentio nelle competenze.
Dalla FP Cisl, il segretario nazionale Faverin spiega : “ Spiace notare ancora una volta che l’UPI, rappresentata dal Presidente Saitta, che, a parole afferma di tenere a cuore le sorti dei dipendenti delle Province, non si sia sentito in dovere di sedersi ad un tavolo di confronto, che , invece ha l’obbiettivo di ridisegnare l’intero complesso delle autonomie locali”. Cgil, Cisl e Uil, hanno rimesso al centro il tema delle persone che producono valore pubblico per le comunità : le riforme non si fanno a colpi di spugna ma ridisegnando funzioni, ambiti territoriali e profili professionali, ma soprattutto hanno ottenuto che le decisioni che riguardano il personale si prendano insieme ai lavoratori.
Tra i punti d’intesa del protocollo del quale si parlerà nel convegno del 4 dicembre con il segretario FP Cisl di Bari Dino Di Gennaro :
un tavolo permanente di confronto nazionale sul riordine degli enti locali ( a partire dalle unioni di comuni sotto i 5mila abitanti e dal riordino delle province) e tavoli permanenti regionali e territoriali sulla mobilità , formazione e riqualificazione professionale;
monitoraggi sui fondi per la prduttività e per la contrattazione integrativa dei lavoratori delle Unioni di comuni e per la gestione delle funzioni associate;
impegno sul precariato con l’obbiettivo di valutare i fabbisogni professionali e i possibili percorsi di stabilizzazione
istituzione di un tavolo specifico sulle società in house, per spingere su razionalizzazione e reinternalizzazione dei servizi.
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