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Bari. Il laboratorio urbanistico partecipato e il Pug di Bari

La locandina dell'evento. (foto) ndr.
Nell’inoltrare il manifesto della due giorni di nuovi incontri pubblici tematici sul nuovo PUG-Piano Urbanistico Generale di Bari, colgo l'occasione per fare il punto sui rapporti con il Gruppo di Progettazione 

di Arch. Eugenio Lombardi

BARI, 25 GEN. - Il "Laboratorio Urbanistico Partecipato di Palese e Santo Spirito" era stato fin dall'inizio inteso come una consulta di cittadini attivi, volontariamente impegnati nel valutare le azioni di natura territoriale e offrire apprendimenti, suggerimenti e/o proposte migliorative destinate alla comunità locale. Il tutto senza che mai abbiano su tale lavoro influito visioni di partigianeria politica, cosa che ero impegnato ad impedire e che mi ha anche causato pesanti conflitti con chi la intendeva diversamente. La valutazione del DPP-Documento Preliminare Programmatico del PUG era stata da noi tutti considerata interessante, ma sensibile a più approfondite e reali conoscenze del territorio circoscrizionale e da lì era partita l'azione di un "progetto di conoscenza" stumentalmente individuato nell'Ecomuseo di Palese e Santo Spirito, rielaborato in seguito nella più ampia e corretta individuazione, anche di profilo storico, dell'Ecomuseo Urbano del Nord Barese. Questa azione era stata da qualcuno intesa come inappropriata agli intendimenti del Laboratorio Urbanistico e non mi riuscì di far comprendere, nonostante notevoli sforzi personali, che non solo era in linea con essi, ma anzi notevolmente più avanzata e propositiva, con prospettive di sviluppo operativo che avrebbero vieppiù esaltato il ruolo di base del Laboratorio Urbanistico. I fatti mi stanno dando pienamente ragione, grazie anche alla grande reciprocità poco alla volta costruita con i colleghi del gruppo di progettazione ai quali, ormai da un anno, trasmetto nel più assoluto volontariato quanto emerge da ogni nostra azione di sistema, ricevendo un riscontro di interesse e disponibilità all’ascolto. Quello che faccio io potrebbe essere liberamente promosso da mille altri cittadini, cogliendo in pieno il significato del termine "partecipazione" applicato al PUG. Altri, purtroppo, continuano a contestare quei progettisti, "colpevoli di non promuovere partecipazione" e “dimentichi delle esigenze del territorio della Prima Circoscrizione”. Lunghe relazioni, insieme ai quattro interventi da me prodotti nel tre incontri pubblici precedenti, sono state concentrate sulle esigenze del nostro specifico territorio: dalla valorizzazione della costa (con il Piano Particolareggiato di Santo Spirito e la valorizzazione a fini culturali e spettacolari del porto di Palese), alla soluzione urbanistica dell'attraversamento ferroviario; dal recupero del territorio periurbano in termini agricoli, alla valorizzazione delle sue ricchezze storico-ambientali e paesaggistiche; dalla valorizzazione di sistema di lama Balice all'estensione della sua perimetrazione al fine di inglobare anche lama Misciano e la chiesa dell'Annunziata; da un rinnovato rapporto tra Palese e l'aeroporto, all'individuazione di processi di turismo alternativo; dal recupero dei tratturi di campagna alla formulazione di un sistema di ciclabilità costiero ed interno; dal recupero di abitazioni rurali al loro riutilizzo in termini di ospitalità rurale diffusa; dal recupero di aree destinate ai servizi alla comunità ma dimenticate, alla loro valorizzazione attraverso azioni di "land Art"; e tanto altro ancora. Tutto questo, è lontano da quanto il Laboratorio Urbanistico si prefiggeva di fare, ma per molti è rimasto solo dichiarazione di intenti? Il modello operativo del Laboratorio Urbanistico Partecipato della Prima Circoscrizione, che qualcun altro derideva perchè "passando, c'è sempre poca gente e io non entro..." è stato invece tanto apprezzato, che è stata accolta con molto interesse la mia proposta di trasferirlo anche alle altre Circoscrizioni, promuovendo altresì, come è stato fatto e si sta facendo per il recupero del palmento "portico di Papapiccolo", progetti partecipati con cittadini, associazioni e scuole locali (in questo, il rapporto con la scuola media Fraccacreta è trainante) per il recupero di luoghi o manufatti che abbiano valore identitario e intorno ai quali progetti le comunità locali possano ricostruire proprie visioni condivise. Per chi voglia e possa, le due nuove giornate di incontri per il PUG del 28 e 29 gennaio offrono nuove occasioni per far sentire la propria voce.





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