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Estero. Marò: stampa India, "Pena di morte? Il governo ci ripensa"

I due marò italiani. (foto) ndr.

di Redazione

NEW DELHI, 30 GEN. (AGI) - Sul caso maro', il governo indiano ci ripensa: o almeno cosi' scrive l'Indian Express. Di fronte alle crescenti pressioni contro l'applicazione nella vicenda dello stringente Sua Act che prevede la pena di morte, il governo ha chiesto al ministero dell'Interno - sostiene il quotidiano indiano - di rivedere il suo 'via libera' ad invocare la legge nel caso specifico: "al ministero - si legge ancora - e' stato richiesto di considerare il fatto che la legge e' stata pensata per far fronte ad atti di terrorismo e pirateria e questo non e' il caso dell'omicidio dei due pescatori". Secondo fonti del ministero della Giustizia consultate dal quotidiano, sara' chiesto alla Procura Generale di rivedere la sua posizione e "la sua opinione sara' valutata dal ministro della Giustizia (e non come accadde l'ultimo volta quando il 'via libera' fu dato da un funzionario di medio livello)". Fonti al ministero dell'Interno non hanno confermato la notizia, ma sottolineano che "il governo sta ancora valutando i futuri sviluppi della sua azione alla luce delle ramificazioni internazionali" (mercoledi' lo stesso presidente della commissione Ue, Jose Manuel Durao Barroso, ha sottolineato che ogni decisione sul caso dei due fucilieri del Battaglione san Marco "puo' avere un impatto sulle relazioni complessive fra l'Unione Europea e l'India"; ndr). Se il ministero della Giustizia fa marcia indietro, conclude il quotidiano, quello dell'Interno "puo' far marcia indietro e processare i due militari in base al Codice Penale indiano, anche se questo non lo puo' applicare la Nia, l'Agenzia Investiva indiana".





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