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Estero. Russia: 5 sospetti estremisti catturati a 300 km da Sochi

Il luogo dell'attentato. (foto Agi) ndr.

di Redazione

MOSCA, 11 GEN. - A meno di un mese dall'inaugurazione dei Giochi Olimpici Invernali di Sochi 2014, il 7 febbraio prossimo, cinque sospetti estremisti sono stati catturati a Nalcik, capitale della Repubblica autonoma della Kabardino-Balkaria, nella Russia meridionale: lo ha reso noto il Comitato Nazionale Anti-Terrorismo russo, secondo cui gli arresti sono stati effettuati durante la perquisizione delle abitazioni dei cinque, che apparterrebbero a una non meglio precisata "organizzazione terroristica internazionale vietata". Potrebbe trattarsi del cosiddetto Emirato del Caucaso, un gruppo jihadista il cui leader Doku Umarov, ex comandante della guerriglia indipendentista in Cecenia, ha ordinato ai propri seguaci di usare "il massimo della forza" pur d'impedire lo svolgimento della manifestazione a cinque cerchi. Ai sospetti sono stati confiscati "munizioni, bombe a mano e un congegno esplosivo di fattura artigianale, caricato a mitraglia e pronto all'uso, dalla potenza equivalente a quella di 2 chilogrammi di tritolo". Proprio come i due ordigni, uno dei quali scoppiato sul posto, scoperti l'altroieri nel non lontano territorio di Stavropol, insieme ai cadaveri di cinque sconosciuti finiti con un colpo di arma da fuoco alla testa e abbandonati a bordo di quattro diverse auto: un episodio che ha fatto scattare l'allerta massimo nell'intera regione. Nalcik, situata alle pendici del Caucaso settentrionale, dista in linea d'aria appena 300 chilometri a est di Sochi e circa 700 a sud di Volgograd, teatro fra il 29 e il 30 dicembre scorsi di due attacchi terroristici nel giro di neppure 24 ore, costati nel complesso almeno 34 morti. Non solo: si trova appena un centinaio di chilometri a nord-ovest di Beslam, in Ossezia del Nord, dove nel settembre 2004 avvenne la famigerata strage nella Scuola Numero Uno, dove un commando di separatisti ceceni e fondamentalisti islamici prese in ostaggio 1.200 civili. Persero la vita 331 di loro, compresi 186 bambini, e settecento rimasero feriti. Su tutta l'area l'Emirato di Umarov punta a creare un nuovo Stato a se stante fondato sulla sharia, la legge coranica.





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