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FI: no coord. unico Berlusconi: valorizzerò i veterani


Silvio Berlusconi. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 14 GEN. (AGI) - Dopo le motivazioni della Consulta, riprende su basi piu' concrete il confronto sulla riforma elettorale. Mentre si susseguono gli incontri al Colle, con Napolitano che, nel corso della mattinata, ha ricevuto i capigruppo di Scelta Civica e il ministro per i Rapporti con il Parlamento. E trova un punto fermo anche un elemento che teneva banco da giorni, sul piano della vita dei partiti: Silvio Berlusconi chiarisce che non ci sara' un coordinatore unico della nuova FI, passaggio temuto da quella vecchia guardia alla quale arriva il messaggio di un mix tra giovani leoni e veterani come metodo di costruzione del partito da qui alle elezioni. Maurizio Sacconi, tornando alla riforma elettorale, osserva si' che la Consulta "dice che una legge elettorale c'e' e che in qualsiasi momento, come e' giusto che sia, il ricorso al voto e' possibile" ma invita anche a ricordare chi tifa per il voto anticipato che "viviamo una situazione cosi' difficile che dobbiamo sempre porci, necessariamente, il problema di quale sarebbe la reazione dei mercati finanziari". Una sintesi 'politica' della novita' di ieri arriva da Roberto Calderoli che fotografa la legge che risulta dalle motivazioni della Consulta come un testo che "di fatto rende impossibile andare al voto nella primavera di quest'anno, proprio come auspicato dal Presidente Napolitano". Quanto al merito, parte la raffica di proposte dalle forze politiche. Altero Matteoli (FI), vede una 'bollinatura' del modello spagnolo "con le liste corte e piu' collegi, perfettamente costituzionale, non impedendo ai cittadini il diritto di scegliere i parlamentari". Da Cd, Pino Pisicchio osserva che "c'e' una forte sottolineatura relativa al necessario rapporto 'consenso-rappresentanza' spezzato con le liste bloccate" e ritiene che "il Parlamento dovra' lavorare su questo fondamentale principio per riconciliare gli eletti con il corpo elettorale" con le preferenze. Dal Pd, e' Paolo Gentiloni a chiarire che "ci orientereremo, tra le tre proposte del segretario, su quella che avra' i numeri per passare in Parlamento". Intanto Berlusconi prosegue nella costruzione della Forza Italia 2.0 e, dopo le rinnovate resistenze dei 'falchi' all'idea di un Giovanni Toti catapultato dalla tolda dell'informazione Mediaset a quella del partito, assicura che "non c'e' mai stata alcuna intenzione di procedere alla nomina di un Coordinatore unico di Forza Italia, figura peraltro non prevista dallo Statuto del nostro Movimento". Mossa che per i veterani avrebbe avuto il sapore, e la sostanza, di un accantonamento. Berlusconi invita peraltro a "non avere timore di aprire le porte del nostro Movimento alle risorse nuove che si affacciano" pur assicurando che l'intento e' "rilanciare Forza Italia, dotandoci di una nuova organizzazione e valorizzando tutta la classe dirigente che in questi anni, e particolarmente negli ultimi mesi, ha dimostrato di saper condurre straordinarie battaglie politiche".





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