Foggia. Interessi del 150%: un arresto per usura e tentata estorsione
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Lo scambio di denaro per usura. (foto) ndr. |
di Redazione
FOGGIA, 22 GEN. (ADNKRONOS) - Dopo un periodo trascorso all'estero per lavoro, e' tornato al suo paese, Manfredonia in provincia di Foggia, ma qui, avendo avuto bisogno di chiedere denaro in prestito per la ristrutturazione di una casa di campagna, e' rimasto vittima di un usuraio. Grazie alle indagini scaturite dalla denuncia presentata, gli agenti del Commissariato hanno arrestato M. M., 32 anni, con le accuse di usura, tentata estorsione, danneggiamento e minaccia aggravata, in esecuzione di una ordinanza cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale del capoluogo dauno Antonio Buccaro, su richiesta del pubblico ministero Rosa Pensa.
A gennaio dell'anno scorso la vittima presento' una denuncia-querela contro ignoti per il danneggiamento della sua auto. Nell'abitacolo era stata lasciata una busta contenente cinque proiettili calibro 9X21 e un biglietto con gravi minacce di morte per lui ed i suoi familiari. All'inizio era impaurito ma poi indirizzo' i suoi sospetti verso M., dal quale aveva ricevuto a ottobre del 2011 un prestito di denaro, che continuava a tormentarlo anche dopo la completa restituzione dei soldi e dei relativi interessi usurari pattuiti (a un tasso, come calcolato dagli investigatori, di circa il 150% annuo).
Nonostante la liquidazione avvenuta, M. avrebbe preteso un'ulteriore somma di 2.000 euro. Alcuni testimoni che avrebbero assistito alla restituzione in contanti della somma, maggiorata degli esosi interessi, confermarono la sua versione agli inquirenti. Da una perquisizione in casa di M., i poliziotti hanno trovato elementi investigativi utili sulla sua presunta attivita' di usura. C'erano, infatti, un assegno e una matrice di un blocchetto di assegni che dimostrerebbero l'attivita' di usura ai danni del titolare di un'azienda edile e di un commerciante di calzature.
M., che disse di svolgere in estate l'attivita' di cuoco in un ristorante a Mattinata e di aiutare il suocero in un allevamento d'inverno, di fronte all'evidenza dei titoli di credito, senza essere interpellato, quasi a giustificarsi, affermo' di essere ''un benefattore'', che prestava soldi senza alcun compenso, ma gli inquirenti recuperarono anche un'agenda che riportava tutti i conteggi, dai quali si intuiva la data del prestito e quello della scadenza con un esoso incremento economico rispetto alla somma prestata a persone in difficolta' economiche. Il gip ha ritenuto che sia concreto il pericolo di reiterazione del reato poiche' allo stato attuale si procede esclusivamente per il caso dell'unica vittima che ha trovato il coraggio di denunciare.
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