L.Elettorale in Aula il 27/1. Alfano apre a Renzi, nozze gay "pronti a crisi"
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Angelino Alfano. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 9 GEN. (AGI) - La legge elettorale approdera' in Aula alla Camera il prossimo 27 gennaio. Lo ha stabilito la conferenza dei Capigruppo. Intanto, proprio sulla riforma del voto, il segretario del Nuovo Centrodestra, Angelino Alfano, apre a Matteo Renzi, ma avverte il Pd sulle nozze gay: se i Democratici le propone, usciamo dal governo. "Noi abbiamo idea di chiudere in tempi rapidi, ossia entro la prima settimana di febbraio la legge elettorale alla Camera", afferma il vicepremier. "Non temiamo alcun modello elettorale" e nemmeno la trattativa con Forza Italia, "Renzi e' libero di vedere Berlusconi e io non me ne adonterei, poi faremo le nostre valutazioni. Ma nulla di male che Renzi veda Berlusconi", ha aggiunto Alfano. "Renzi e' un giovane politico, ha tutto l'interesse a dire una cosa e farla perche' non mantenere le cose dette e' tipico dei vecchi leader, lui ha detto pubblicamente che non vuole far cadere il governo e io ho deciso di fidarmi di lui. Ci fidiamo - ha aggiunto Alfano - e siamo convinti che Renzi non usera' l'approvazione rapida della legge elettorale per tornare al voto". Poi l'avvertimento sulle nozze gay: "La sinistra senza di noi, se non ci fosse Ncd, riterrebbe normale legalizzare la cannabis, i matrimoni gay, adozioni da parte delle coppie gay e aprire frontiere a immigrati. Questo e' il riformismo della sinistra e noi stiamo dall'altra parte. Noi siamo al governo per realizzare alcune cose importanti in questi 12 mesi e per vincere nel 2015 e stiamo al governo per fare scudo ad alcune cose che la sinistra farebbe. Se propongono il matrimonio gay ce ne andiamo un attimo prima a gambe levate". "Io - ha aggiunto Alfano - non sono affezionato al termine 'moderati', sono affezionato al sistema di ideali e valori e i nostri valori sono quelli per cui la societa' e' precedente allo Stato e i diritti non li concede lo Stato ma vengono prima. Noi crediamo che la vita qualcuno la da' e qualcuno la toglie e quel qualcuno non e' il parlamento e crediamo che la famiglia sia fatta da un uomo e una donna e che quella descritta nella costituzione e' quella in cui continuare a credere e questa famiglia merita di essere difesa contro i tentativi di smontarla". "Senza di noi questo governo non vive - ha concluso il vicepremier - senza di noi il centrodestra in futuro non vince".***Questo Spazio pubblicità è in vendita***
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