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Molfetta (Ba). Si rinnova la tradizione di Sant’ Antonio Abate

La benedizione degli animali. (foto) ndr.

di Paola Copertino

MOLFETTA (BA), 21 GEN. - Sembrava una vera e propria “Arca di Noè” il piazzale antistante la Basilica della Madonna dei Martiri di Molfetta, gremito fino all’inverosimile di animali di tutte le razze, convenuti con i loro padroncini in occasione della festa di Sant’Antonio abate, protettore proprio dei migliori amici dell’uomo e che si festeggia il 17 gennaio, giorno in cui inizia il Carnevale. Anni addietro, come ricorda lo storico Gerardo de Marco, nel suo libro “ Molfetta tra passato e presente”, l’immagine di S. Antonio era esposta in quasi tutte le stalle e il santo vi veniva raffigurato, secondo l’iconografia tradizionale, con la fluente barba bianca, circondato da buoi, asinelli, papere, cani, cavalli ed altre bestie domestiche. In passato era consuetudine far radunare gli animali domestici per la rituale benedizione in Piazza Cappuccini, proprio davanti alla chiesa omonima, , tradizione questa rispettata fino allo scorso anno, come ci ha detto il presidente della Pro Loco, il cavaliere Nicola Campo, promotore delliniziativa. Da quest’anno infatti, la cerimonia, per problemi organizzativi, il traffico e la maggiore disponibilità di spazio del piazzale antistante la basilica, è stata spostata in una zona più periferica ma più facile da gestire. La Pro Loco, a livello istituzionale, si occupa di tramandare alle nuove generazioni le tradizioni in modo che non venga perso un patrimonio storico e culturale fondamentale per l’identità di una comunità. Infatti da oltre venti anni, insieme ai volontari dell’associazione, il cavaliere Campo continua a perpetuare questa tradizione che da sempre attira numerosissimi bambini. Nella serata di venerdì scorso, già prima della fine della messa, cavalli, muli, asinelli, cagnolini di tutte le razze, pesciolini e tartarughe, ma anche criceti e pesci rossi, , insieme ad uccellini e conigli, hanno affollato il sagrato, riempiendolo di versi di ogni genere, accompagnati da vezzeggiativi e simpatici nomi affibbiati loro dagli amici degli animali. Non mancavano i cappottini ultimo modello, i guinzagli trendy, le gabbiette e le borse da asporto, simpatici contenitori e copertine colorate. Ad animare ed allietare la serata, il complesso della bassa musica “Città di Molfetta” diretto da Aldo Gargano, con i componenti vestiti per l’occasione già con una casacca carnascialesca, ad indicare il prossimo inizio dei festeggiamenti del carnevale. La pittoresca manifestazione, come ricorda de Marco, era scomparsa da anni, ed è stata riportata in vita da Nicola Campo che cerca di continuare nel solco della tradizione. A questa festa sono legate leggende e tradizioni come quella che narra che, nella notte fra il 16 e il 17 gennaio, gli animali parlassero con il loro protettore riferendo dei comportamenti dei loro padroni. S. Antonio abate ha anche lasciato alcuni segni nelle memorie locali: una stradina nel centro storico e una chiesetta a lui dedicata. In passato in questa data i ragazzini annunciavano con le trombette l’approssimarsi del Carnevale mentre nelle case venivano gustati i presepi:???????. Momento clou delle serata di venerdì la benedizione degli animali da parte di padre Pio, rettore della Basilica della Madonna dei Martiri , che, affiancato dal vice sindaco Bepy Maralfa , dopo aver recitato le preghiere di rito ha asperso con l’acqua benedetta i presenti e i loro beniamini che hanno risposto chi abbaiando, chi miagolando chi ragliando…. Per una sera, quindi, il piazzale del Convento si è trasformato in un festante zoo per la gioia di grandi e piccoli.





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