I maro' rischiano 10 anni, ira della Bonino "indignata"
I due marò italiani detenuti in India. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 8 FEB. (AGI) - Anche se i due maro' non dovessero rischiare in alcun modo la condanna alla pena capitale ma una pena di 10 anni, la sola ipotesi - come riportato dalla stampa indiana - che vengano comunque giudicati ed imputati in base alla legge contro la pirateria marittima (Sua Act), che li assimilerebbe a 'terroristi', ha scatenato l'ira del ministro degli Esteri Emma Bonino. "Talune anticipazioni che provengono oggi da New Delhi sull'iter giudiziario del caso dei nostri fucilieri di marina mi lasciano interdetta e indignata" ha dichiarato il ministro degli Esteri, ministro Emma Bonino.
"L'eventuale richiesta di applicazione della SUA (Act, la legge antiterrorismo indiana, anche nella parte che non obbliga a chiedere la condanna a morte, ndr) quale base di imputazione per i due maro', laddove dovesse essere confermata, - prosegue il capo della Diplomazia italiana - sara' contestata in aula dalla difesa italiana nella maniera piu' ferma". "Il Governo ritiene sconcertante tale riferimento e fara' valere con forza e determinazione in tutte le sedi possibili l'assoluta e inammissibile incongruenza di tale impostazione anche rispetto alle indicazioni a suo tempo fornite dalla stessa Corte Suprema indiana". Il nostro impegno di riportare a casa Massimiliano Latorre e Salvatore Girone - ha concluso la titolare della Farnesina - e' piu' forte che mai.
( Il riferimento di Bonino e' alle indiscrezioni riportate dalla stampa indiana in base alle quali per salvare i rapporti diplomatici con l'Italia, il governo indiano e' pronto a invocare un capo d'imputazione meno grave per i due maro' italiani detenuti per la morte di due pescatori in India.
Accusa per cui nei loro confronti non sara' piu' invocato il passaggio della legge sulla sicurezza marittima (Sua Act) che prevede in modo obbligatorio la pena di morte in caso di omicidio. Secondo il 'Times of India', il governo ha ordinato alla polizia investigativa della Nia (National Indian Agency) lunedi', nell'udienza dinanzi alla Corte Suprema, di perseguire Salvatore Girone e Massimiliano Latorre in base a un passaggio del Sua Act (sezione 3 comma 'A') che comporta una pena massima di 10 anni (l'ipotesi circolata finora era invece di ricorrere al comma G-1 che prevede obbligatoriamente la pena di morte per chi abbia commesso un omicidio in mare). Secondo The Economic Times, i due militari potrebbero essere comunque incriminati per omicidio in base alla sezione 302 del codice penale indiano che prevede l'ergastolo e, ma solo nei casi piu' estremi, la pena di morte.
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