Spazio pubblicità disponibile

Ultim'Ora

Libri. "Squarci di luce e briciole di speranza oltre la siepe nella poetica di Vita Corallo"

Il salotto dell' Ass. Hamadeus. (foto com.) ndr.

di Nicola Cutino

BARI, 15 FEB. - Il giorno 9 Febbraio 2014 alle ore 18:00 presso la Sede dell’ Associazione Culturale HaMaDeuS per la Rassegna “Salotti d’Arte” pomeriggi domenicali dedicati alle arti sono stati presentati i volumi di Vita Corallo “Il rifugio dell’ Ariete” e “La chellàne de Coràlle”: Relatore il prof. Nicola Cutino, prefattore dell’ opera con una riflessione su “Squarci di luce e briciole di speranza oltre la siepe nella poetica di Vita Corallo”. Ospite straordinaria l’ attrice Kikka Frisini, che ha interpretato con eleganza e maestria alcune letture sceniche tratte dai volumi in lingua ed in vernacolo barese dell’ Autrice. I maestri Ilaria e Stefania Casamassima, rispettivamente al violino e al fagotto, hanno eseguito brani di E. Bennato ( “Dotti, medici e sapienti”), di Louiguy ovvero Louis Gugliemi ( “La vie en rose” ), di C. H. Rodriguez ( “La cumparsita”) , di J. Kender ( “New York New York”), di A. Menken (“Arabian Nights”). La serata è stata promossa dalla rete di Associazioni AnimARSi, Mondo Antico e Tempi Moderni Onlus, HaMaDeuS capofila. Inevitabile la domanda sul “ Come si scrive, come si legge, come si pronuncia il dialetto Barese” rivolta al Prof. Nicola Cutino, Presidente del Seminario Permanente di Studio e di Approfondimento sul dialetto Barese, il quale ha risposto che un Gruppo di Lavoro da circa sei anni studia semanticamente quelle regole necessarie allo scrivere bene in maniera da facilitare la lettura e la comprensione. Gradualmente e nel tempo ci si propone di giungere ad una codificazione di semplici e condivise regole grammaticali, sintattiche e metriche che facilitino la scrittura e la lettura della nostra lingua madre, dimostrandone, in particolare, la peculiarità e la musicalità particolare di essa. Occorre, di conseguenza, fissare gradualmente delle semplici convenzioni ortografiche per trasporre i suoni del parlato in sequenze di lettere, “… fissare delle regole” come riportò Pasquale Sorrenti nell’Introduzione al libro di poesie La Cialdèdde di Vito De Fano (cfr. pg. 9-11) affinchè non ci sia “ anarchia linguistica… - dunque – semplificare… - e – mai scrivere astruserie per non creare impicci nel lettore a vedere doppie e triple consonanti, accenti a non finire, dieresi, accenti circonflessi, ipsilon…”. Facilitare la lettura e la comprensione, favorire la divulgazione dell’idioma barese, aprendo laboratori di apprendimento dell’ortografia, ricercare le regole utili ad unificare in maniera condivisa il sistema di scrittura è di primissima importanza: occorre mediante attraverso l’analisi corretta e rigorosa del linguaggio dialettale scritto e parlato, studiare ed approfondire i significati dei termini, dei simboli linguistici e morfologici. Ciò non significa correggere l’opera di poeti e narratori, prosatori, saggisti, storici. Anzi, tenendo conto del lavoro svolto, in passato da essi, integrare con solidi e convincenti motivazioni alcune criticità esistenti ed , in maniera ragionata, arricchire il loro lavoro nella scrittura dialettale barese. Obiettivo del Seminario è anche quello di pervenire alla stesura di una grammatica snella e ad un corposo dizionario da mettere a disposizione della cittadinanza e da diffondere nelle scuole; inoltre, ci si propone di raccogliere tutti gli scritti riguardanti l’intera letteratura dialettale barese e avanzare, infine, una legge regionale per la valorizzazione della Lingua Barese. ( prof. Nicola Cutino). La scrittrice, poetessa, giornalista, critico d’arte Anna Sciacovelli ha omaggiato la poetessa Vita Corallo con una testimonianza su "Il Rifugio dell'Ariete" edito dalla Wip La poetica di Vita Corallo, nasce nel rifugio di Cisternino, una casa di campagna prospiciente il mare dove ha deciso da sempre di rifugiarsi, quando stanca del tran tran della vita di ogni giorno, cerca un posto isolato e sicuro dove fermarsi. La penna, è lo strumento con cui scava nella propria anima, per trovare la giusta serenità e dare spazio ai suoi più profondi e reconditi pensieri. Emergono allora le ansie, i patimenti, i tormenti, ma anche tutte le radici nascoste di una vita che giorno dopo giorno sono diventati tronchi di dolore, che si sono intrecciati abbarbicandosi al suo cuore. Radici che non possono essre estirpate, ma che hanno cullato lo scopo della vita, il senso della poesia, che si dilata all'infinito. Per la Poetessa Vita Corallo, il concetto poetico è la sopravvivenza dell'anima, un lungo o breve benessere, che si accompagna al concitato scrivere, diventa una "panacea" efficace per dare voce ai solitari pensieri e comunicare agli altri, il proprio sentire. Libera di confidare le proprie idee, i suoi scritti a un quaderno squinternato, o su dei fogli volanti lasciati sul tavolo della cucina, o posati sul divano del salotto, con una libertà contenuta, le sue parole prendono il volo. Poesie queste, che rimaste incapsulate nella sua mente, finalmente trovano il giusto spazio nella lettura, nei diversi incontri culturali e nei libri editi. La poesia di Vita Corallo, è una comunicazione poetica, che serve per renderci più consapevoli e responsabili a non evadere i doveri, verso se stessi e verso gli altri In qualche poesia, si affaccia l'accorata tristezza, di non essere più tanto giovane, il rimpianto del tempo che è volato via, lasciando sulla pelle, molte tracce del suo passaggio. Evocando sensazioni, emozioni stati d'animo diversi, la poetessa traccia una "linea d'ombra", che diventa sottile rammarico. Alla luce di tali considerazioni, appare legittimo incentivare la riflessione e meditazione, quale strumento idoneo a risolvere i conflitti interiori.





***Questo Spazio pubblicità è in vendita***

Nessun commento