M5S. Spaccatura tra le lacrime Espulsi quattro dissidenti
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Beppe Grillo. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 27 FEB. - Storia di video, lacrime e dimissioni quella che oggi segna una nuova bufera nel Movimento 5 Stelle: il web decreta l'espulsione dei quattro senatori gia' cacciati ieri dall'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari. Nel mezzo, una drammatica giornata fatta di video (di Grillo e dei 'reprobi'), di lacrime (di chi si 'autodenuncia' e annuncia a propria volta l'addio al Movimento), e di voti on line che hanno ratificato dalla base la linea dura del vertice. "29.883 hanno votato per ratificare la delibera di espulsione. 13.485 hanno votato contro. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato", certifica su twitter Beppe Grillo annunciando il risultato della votazione on line che ha decretato l'espulsione dei 4 senatori dissidenti, Luis Alberto Orellana, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Lorenzo Battista. Sul sito si legge che "hanno partecipato alla votazione 43.368 iscritti certificati al Movimento 5 stelle". "Sono peggio dei fascisti". Una senatrice 5 stelle, tra quelle ormai considerate dissidenti e che per questo preferisce restare anonima, accusa cosi' quella parte del gruppo M5S che con "metodi antidemocratici e brutali" vuole l'espulsione dei 4 finiti nel mirino di Grillo. I senatori 5 stelle, che si sono spaccati tra urla, parolacce e lacrime in una sofferta riunione a Palazzo Madama, hanno cercato di insistere nel chiedere di invalidare la 'congiunta' di ieri sera - che aveva gia' decretato l'espulsione dei quattro - sottolineando il "non rispetto delle regole perche' prima dovevamo riunirci noi senatori e solo successivamente la congiunta" ma anche criticando il fatto che "su un totale di 160 parlamentari alla fine ieri soltanto 70 hanno detto si' ed e' inaccettabile". Tra l'altro, criticano, "per quale reato? Per aver espresso delle critiche?". Sotto accusa e' finito anche il capogruppo a palazzo Madama, Maurizio Santangelo, "per come ha gestito tutta la vicenda". "La verita' - spiega avvelenato un senatore - e' che tutto e' deciso dall'alto. Sono Grillo e Casaleggio che gli hanno detto di farci fuori. L'ordine e' questo". E a confermarlo, secondo molti senatori 5 stelle, ci sarebbe il fatto che la votazione sul blog avrebbe previsto un unico voto per espellere o salvare tutti e 4 i dissidenti. "E invece - lamenta un senatore molto critico - ieri in assemblea ci era stato detto che le votazioni sarebbero state differenziate". Tra l'altro uno dei fedelissimi, proprio due giorni fa, ipotizzava che la Rete avrebbe 'salvato' Orellana, unico tra i quattro. Ma a questo punto, considerando il voto per il 'pacchetto' dei 4, non sara' possibile. "Per Grillo siamo solo pedine da manovrare. Uno vale uno? Grillo vale piu' degli altri e poi uno vale' l'altro", e' l'amarezza di Luis Alberto Orellana, che con Battista annuncia le sue dimissioni da senatore. Beppe Grillo e' stato informato della crisi, tra gli altri, anche dalla ex capogruppo a Palazzo Madama Paola Taverna, dopo aver visto in lacrime alcune sue colleghe. Di fronte alla preoccupazione espressa nei loro confronti, la risposta di Grillo sarebbe stata: stai tranquilla e affidatevi alla Rete. Ho molta fiducia nella realta' territoriale. Bisogna, questa la sostanza, che vi vogliate bene. Un appello un po' spiazzante in una giornata in cui e' la parola dimissioni, imposte o sbattute sul tavolo per orgoglio, a dominare nelle dichiarazioni e in una contabilita' ormai impazzita che aggiorna di minuto in minuto la conta di chi dice basta. Lambendo anche il gruppo alla Camera, con Tacconi che non esita a mettere anche in dubbio l'affidabilita' della mitica 'Rete' e del sistema del voto on line: "Il sistema di voto - denuncia - e' in mano alla Casaleggio Associati e ci dobbiamo per forza fidare. Se fosse affidato a terzi sarebbe piu' trasparente, non lasciando spazio a dubbi".***Questo Spazio pubblicità è in vendita***
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