Pressing su Renzi per arrivare al 2018. Colle 'blinda' il governo
Matteo Renzi. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 5 FEB. (AGI) - "E' chiaro che la possibilita' di arrivare al 2018 e non al 2015 la puo' assicurare solo Renzi, non Letta...". Questa motivazione, riferisce uno dei fedelissimi del segretario, e' alla base delle 'aperture' nella maggioranza (anche dal Nuovo Centrodestra) ad un esecutivo guidato dal sindaco di Firenze. La tentazione di una staffetta c'e', ma sul tavolo - riferiscono sempre fonti vicine al sindaco di Firenze - c'e' anche l'opzione del voto anticipato.
"Renzi - dicono i suoi - vuole soltanto che ci siano le riforme, poi sul resto non dira' nulla". Ma il pressing affinche' Renzi si 'trasferisca' a palazzo Chigi e' sempre piu' asfissiante. La richiesta al segretario di fare un passo avanti arriva anche dalla minoranza del Pd. "E' la soluzione migliore", spiega un 'big' del partito di Largo del Nazareno.
Nei colloqui il segretario del Pd ha fatto intendere che sono molte le incognite sul tavolo e che si aspetta da Letta un 'scatto' affinche' faccia capire lui cosa intende fare. Se vuole fare il Letta bis vada avanti, altrimenti rischia di impantanarsi e la strada sarebbe quella del voto, questo il ragionamento che viene riferito da chi gli ha parlato. Di qualsiasi scenario domani alla direzione del partito non se ne discutera'. Renzi ha intenzione di parlare di riforme, non di altro. Ed Enrico Letta ascoltera' la relazione del segretario del Pd e se decidera' al termine della direzione di intervenire lo fara' per promuovere il percorso delle riforme portato avanti dal segretario del Pd. Nessuna volonta' di scontrarsi con Renzi, assicurano fonti governative. Si va avanti cosi' con la 'road map' studiata da giorni: prima le riforme, poi il contratto di governo e, infine, i possibili innesti. Dunque il presidente del Consiglio ribadisce che non c'e' alcuna necessita' di agitarsi, la barca va, l'esecutivo sta raggiungendo i risultati sperati. E anche il 'Colle' - dopo un colloquio telefonico con il premier - conferma la necessita' di stabilita' e di andare avanti senza smottamenti. Questa mattina Lorenzo Dellai ha avanzato la richiesta - in una riunione a palazzo Chigi con i capogruppo della maggioranza - di una verifica di governo. Ma il premier, viene riferito, e' rimasto impassibile, anche quando Pino Pisicchio ha lanciato la proposta di rinviare l'approdo della legge elettorale alla Camera. Il presidente del Consiglio ha intenzione in ogni caso di rivendicare gli obiettivi raggiunti e mantiene la barra dritta. "Quella di Renzi a palazzo Chigi, sottolinea un parlamentare vicino al premier, e' un altro 'bluff', la verita' e' che l'unica strada per Renzi e' quella di dare un apporto al governo". Per i lettiani non c'e' piu' sul tavolo neanche l'ipotesi del voto anticipato perche' in questo caso Renzi dovra' - viene osservato - sconfessare la linea portata avanti finora. "Si ritroverebbe a fare un governo con Berlusconi, la verita' e' che Renzi - ragionano le stesse fonti - si agita perche' ha capito che i sondaggi stanno dando ragione a Berlusconi e non a lui...". Il Cavaliere, spiegano fonti parlamentari di Fi, per il momento ha fatto partire il treno delle riforme, non ha dato alcun assenso ad un eventuale esecutivo guidato da Renzi. Ma nella stretta cerchia berlusconiana c'e' chi assicura che basterebbe un nuovo incontro per 'blindare' il percorso della legge elettorale anche con un altro Capo del governo. Tra i renziani c'e' poi la convinzione che anche Angelino Alfano non si opporrebbe certo ad un coinvolgimento di Renzi al governo, motivo per cui, si sottolinea, i rapporti tra il premier e il vicepremier si sarebbero raffreddati. L'ipotesi viene esclusa da palazzo Chigi dove si sottolinea la piena collaborazione tra Letta e Alfano.
Oggi il premier ha incontrato il ministro dell'Interno, Maurizio Lupi e Dario Franceschini per analizzare la situazione. Dal Nuovo Centrodestra da giorni e' partita la richiesta di un Letta bis, una operazione che il presidente del Consiglio non esclude, ma a tempo debito. Letta - assicurano fonti governative - non inseguira' nessuno, la convinzione e' che il governo sta facendo bene, non c'e' bisogno di nessuna rivoluzione. Su questa linea anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che questa mattina ha rimarcato come i governi Letta e Monti non siano frutto di "capricci" personali. Domani Renzi in ogni caso chiedera' una cambio di passo al governo. Oggi pomeriggio si e' diffusa a Montecitorio la voce di un colloquio nel pomeriggio tra il segretario di largo del Nazareno e il presidente del Consiglio, ma non e' arrivata alcuna conferma. Di sicuro Alfano non avallera', sottolineano fonti parlamentari del Nuovo Centrodestra, l'ipotesi che Renzi si tenga le 'mani libere' per continuare a logorare il governo. Il vicepremier nell'incontro di oggi con Letta e Franceschini avrebbe chiesto di assumere una posizione piu' 'dura' nei confronti di Renzi. Di passare all'attacco e rilanciare con un 'Letta bis'. Il premier resta pero' determinato sulla necessita' di un sostegno forte del partito sul governo ma ripetera' domani la necessita' di spingere sul percorso delle riforme. La telefonata tra Enrico Letta e Matteo Renzi non avrebbe in ogni caso sciolto il 'nodo' del governo.
Nel frattempo il Capo dello Stato, dopo un colloquio con il presidente del Consiglio, ha 'blindato' l'esecutivo, ribadendo "il suo apprezzamento per la continuita' e i nuovi sviluppi nell'azione di governo, sul piano nazionale e delle relazioni internazionali".
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