Sindacati. L’USB dice no alla chiusura dell'oncologico di Bari
Il logo di USB. (foto) ndr. |
di Redazione
BARI, 6 FEB. - Domani, 7 FEBBRAIO 2014, le Lavoratrici ed i Lavoratori dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” scioperano per impedire la chiusura del polo oncologico di Bari.
Queste alcune delle motivazioni che ci fanno pensare a questa prospettiva:
il declassamento dell'Oncologico passato da 130 a 85 posti letto (avvenuto a ottobre 2014);
la grave situazione del settore della ricerca, peggiorata negli ultimi 5 anni, a causa di provvedimenti sbagliati e di progetti di ricerca poco trasparenti o addirittura fantasmi (come il più volte finanziato progetto che riguarda lo stabulario ma che in concreto non si è mai realizzato e l'assunzione di 18 unità di personale amministrativo ex co.co.co. stabilizzato in base ad una legge regionale per il personale della ricerca ma che di fatto viene tenuto negli uffici amministrativi, dove il personale amministrativo è già in esubero), che mettono seriamente a rischio la riconferma del riconoscimento di carattere scientifico e di conseguenza la sopravvivenza stessa dell'Istituto;
la grave situazione economica finanziare dell'Oncologico, la quale, da ciò che abbiamo letto sui quotidiani locali degli ultimi due anni, è causata “dalle entrate mensili dell'Istituto che ammontano a 2,9 milioni di euro, a fronte di 5,1 milioni di euro di uscite con una perdita poco meno di 2 milioni di euro al mese”;
“la bassa capacità produttiva dei reparti, al limite della chiusura”, a causa della carenza di personale;
il blocco delle assunzioni che impedisce il reclutamento di un numero adeguato di personale sanitario (Medici, Infermieri, Tecnici Sanitari, OSS e Ausiliari Specializzati) indispensabili per far funzionare a pieno regime le 6 sale operatorie, la Radioterapia e le macchine pesanti (TAC e RMN) al fine di abbattere concretamente le lunghissime liste di attesa esistenti in Istituto e per rilanciare la capacità produttività assistenziale dell'Istituto;
il declassamento dell'U.O. di Radioterapia e di altre da Complessa a Semplice (decisione assolutamente anomala per un IRCCS-Oncologico);
SI SCIOPERA ANCHE PER I DIRITTI CONTRATTUALI NEGATI AL PERSONALE DIPENDENTE
il rifiuto da parte della Direzione dell'Istituto di recepire ed applicare le disposizioni contenute nella legge 125/2013 in materia di stabilizzazione del personale a tempo determinato (ausiliari specializzati ed infermieri);
le continue violazioni di norme contrattuali in favore del personale dipendente costretto a rivolgersi al Giudice del Lavoro per vedersi riconosciuto sacrosanti diritti contrattuali come per esempio: il pagamento del lavoro straordinario effettuato per esigenze di servizio - la retribuzione delle indennità di sala operatoria - la prima progressione economica (fascia) ai dipendenti assunti negli ultimi 5 anni – il pagamento delle somme residue dei fondi contrattuali – il mancato utilizzo della graduatoria sull'art.19;
la scarsa attenzione ai temi della sicurezza sul Lavoro (recente episodio di contagio da tbc) e assenza del documento di valutazione del rischio;
la modifica dell’orario di servizio deciso unilateralmente dall’Amministrazione che non porta alcun vantaggio agli ammalati;
la mancata attivazione della selezione interna per “Coordinatore infermieristico” e il continuo sfruttamento di personale infermieristico in compiti di Coordinatore ai quali non viene riconosciuta alcuna indennità;
l'illegittima decurtazione dei fondi contrattuali;
la mancata risoluzione di numerose problematiche contrattuali che si protraggono da anni (dettagliatamente indicate nella piattaforma rivendicativa allegata al documento di dichiarazione di sciopero presentato alle autorità competenti.
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