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Pene ridotte per sequestro Spinelli. Tentata truffa al Cav.

Giuseppe Spinelli. (foto Asca) ndr.

di Redazione

MILANO, 10 MAR. (ASCA) - Un reato in piu' ma pene tutte ridotte per i 4 uomini protagonisti del sequestro lampo ai danni di Giuseppe Spinelli. Si e' concluso cosi' il processo d'appello sul cassiere di Silvio Berlusconi, sequestrato insieme a sua moglie nella notte tra il 15 e 16 ottobre 2012 da un gruppo di 4 uomini che puntavano a farsi consegnare dall'ex premier 35 milioni di euro in cambio di una serie di documenti in grado - a loro dire - di ribaltare l'esito del procedimento sul Lodo Mondadori. I giudici della terza Corte d'appello di Milano hanno confermato le accuse nei confronti di Francesco Leone, considerato dagli inquirenti l'ideatore del sequestro, e degli altri uomini della banda, gli albanesi Ilirjan e Laurenc Tanko e Anuta Marjus. Condannandoli, oltre che per sequestro di persona e violenza privata, anche per tentata truffa nei confronti di Berlusconi oltre che di Spinelli. Tutti gli imputati hanno comunque ottenuto uno 'sconto' della condanna rispetto al verdetto di primo grado: 6 anni e 8 mesi per Leone (contro gli 8 anni e 8 mesi del prio grado), 5 anni e 8 mesi per Laurenc Tanko (un anno in meno rispetto ai 6 anni e 8 mesi del primo grado di giudizio) e 4 anni e 4 mesi per Ilirjan Tanko e Marjus Anuta (entrambi condannati in primo grado a 4 anni e 8 mesi). Bocciate, invece, le richieste della pubblica accusa, che aveva chiesto di condannare tutti gli imputati per sequestro di persona a scopo di estorsione. I giudici di secondo grado hanno invece ritenuto i fatti di quella notte come un sequestro semplice, senza considerare l'aggravante della estorsione ma giudicando i 4 imputati colpevoli anche di tentata truffa nei confronti di Berlusconi.





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