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Ok della Camera all'Italicum, e ora tocca al Senato

Matteo Renzi. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 13 MAR. (AGI) - Il giro di boa c'e': l'Italicum passa alla Camera con 365 voti favorevoli, 40 astenuti e 156 contrari. Esulta Matteo Renzi che su twitter annuncia in termini calcistici che il match politica-disfattismo si chiude sull'1-0. Ma il risultato dovra' essere confermato fuori casa, in quel Senato in predicato di essere cancellato. Molti annunciano gia' che non sara' una passeggiata e lo stesso presidente del Consiglio, nel corso della conferenza stampa multimediale a palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri, conferma e rilancia: "Non si e' mai visto un percorso di riforme cosi' corposo e significativo e io dico che se non riesco a superare il bicameralismo perfetto non considero conclusa la mia esperienza di governo, ma la mia esperienza in politica". In effetti, i voti favorevoli di oggi non riflettono gli equilibri politici che reggono il governo Renzi: determinante e' stato l'appoggio di Forza Italia, mentre Scelta Civica ha scelto l'astensione. Lorenzo Dellai, apertamente contrario come i deputati di Per l'Italia, parla apertamente di "una maggioranza delle riforme che e' piu' ristretta di quella di governo, la quale a sua volta esce meno coesa e motivata". Angelino Alfano, con il suo Nuovo Centrodestra, lascia trapelare una netta volonta' di cambiamento, parlando eufemisticamente di "miglioramenti". In linguaggio politico vuol dire: mettiamo le mani al testo, perche' cosi' non va. Anzi, tuona Grillo con i il M5S, e' "un'orrenda schifezza". Il fatto e' che l'altro pilastro dell'intesa Renzi-Berlusconi, vale a dire il Pd, scricchiola. Le ferite su preferenze e, soprattutto, parita' di genere non si cicatrizzano in poche ore, e nemmeno in qualche giorno. Fioccano i distinguo, e non solo nella componente femminile del partito. Sandra Zampa mette nero su bianco il suo dissenso, Meloni dice di non aver voluto votare perche' altrimenti avrebbe votato contro le indicazioni di partito. E Nichi Vendola fa sapere che "Renzi si assumera' la responsabilita' politica dell'accordo con Berlusconi". (AGI) Bal (Segue) (Riepilogo) Italicum: ok Camera, la battaglia si sposta al Senato (2)= (AGI) - Roma, 12 mar. - Uno scenario che Renzi per primo non si nasconde: "Sono felice perche', a differenza dei gufi" la legge elettorale ha avuto il via libera della Camera "con duecento voti di scarto", segnala sempre in conferenza stampa a palazzo Chigi. "Mai piu' larghe intese, chi vince governa cinque anni", dice ancora il presidente del Consiglio difendendo "una rivoluzione impressionante per l'Italia. Con questa legge elettorale c'e' un cambio culturale, c'e' un vincitore sempre". "Primo vero risultato alla Camera: oggi, dopo 8 anni, approvata una nuova legge elettorale", scrive su twitter Maria Elena Boschi. "Da subito avanti con modifica di Senato e Titolo V", aggiunge il ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento. Pier Luigi Bersani continua a 'picconare': "Ho sentito parlare di complotti, potra' apparire strano a Renzi ma c'e' gente che non sa cosa voglia dire questa parola. Credo che il segretario farebbe bene a ringraziare il gruppo che nonostante problemi molto seri ha mostrato tenuta". "Credo che tutti i deputati andrebbero ringraziati che sono qui pur avendo critiche da fare", aggiunge l'ex segretario Pd. Intanto, e' il caso di ricordare che la nuova legge elettorale, sara' efficace solo per la Camera: per il Senato, finche' non sara' varata la riforma costituzionale che mira al superamento del bicameralismo perfetto, varra' il Consultellum, una sistema elettorale proporzionale puro. L'Italicum, frutto del patto politico siglato tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, prevede le liste bloccate ma corte, con collegi plurinominali e, per la prima volta in Italia per le elezioni politiche nazionali, viene introdotto il ballottaggio qualora nessun partito o coalizione raggiunga lo sbarramento del 37%, cosi' da aggiudicarsi il premio di maggioranza del 15%.





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