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Renzi al lavoro su riforme e Pd, in settimana Obama

Il Presidente Matteo Renzi. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 23 MAR. (AGI) - La riforma del Senato, la visita a una scuola a Scalea e il doppio incontro con Barack Obama. La settimana che attende Matteo Renzi non e' meno impegnativa di quella passata, ma se il premier e' reduce da una sette giorni tutta incentrata sui rapporti con la Ue, ora il cerchio si allarga e si approfondisce. Renzi sara' domani al suo primo vertice internazionale nel senso piu' ampio del termine: il premier sara' ospite all'Aja del vertice sulla sicurezza nucleare a cui partecipano 58 paesi, incontrera' in colloqui bilaterali il premier giapponese Shinzo Abe e quello canadese Stephen Harper. A margine del vertice si terra' anche un G7 sulla sicurezza dopo la crisi ucraina. E per Renzi sara' anche l'occasione per un primo incontro da premier con il presidente Obama, che ospitera' poi giovedi' a Roma. I due si erano gia' visti, per un breve saluto quando Renzi era sindaco di Firenze, ma lunedi e martedi in Olanda e giovedi' a villa Madama ci sara' l'occasione per discutere in modo approfondito dei diversi dossier aperti, dalla Libia alla Siria, dagli F35 all'Ucraina, dal Libano all'Afghanistan. Obama ha gia' fatto sapere di essere ansioso di incontrare il premier italiano e molto probabilmente l'impostazione di una Ue meno rigida che Renzi sta cercando di sollecitare non e' mal vista dal presidente Usa. Appena rientrato in Italia, di nuovo una scuola, consuetudine abbandonata la scorsa settimana per impegni istituzionali. Questa volta a Scalea, di nuovo nel Sud. Ma al nord il premier si dedichera' dieci giorni dopo, con due visite a Milano e nel Veneto. Nella capitale lombarda, Renzi andra' per rassicurare l'ad di Expo Giuseppe Sala, dopo il suo grido di dolore di ieri, sul fatto che il governo ha intenzione di dare il massimo impulso ai lavori di preparazione della kermesse del 2015. "Ce la faremo, lItalia fara' una figura eccezionale" ha fatto sapere ieri il premier ieri al telefono. Sempre nella stessa settimana una visita in Veneto, dopo il referendum secessionista dei giorni scorsi, per segnare l'interesse del governo per una regione traino dell'economia in un'Italia che non puo' che essere una e indivisibile, nel rispetto delle diversita'. Ma tornando a questa settimana, giovedi' si terra' il colloquio con Obama. E venerdi' alle 15 la riunione della direzione, con all'ordine del giorno le comunicazioni del segretario sul reintegro del plenum della segreteria, dopo la 'promozione' di alcuni componenti al governo. Un reintegro che dovrebbe passare per una rinnovata pax interna e per un allargamento ad alcuni settori della minoranza. Le candidature alle elezioni europee si decideranno in una riunione successiva, il 3 aprile, anche perche' il puzzle da comporre e' complicato, i due binari rinnovamento e autorevolezza si intersecano con quello dell'equilibrio interno del partito e la discussione ha ancora bisogno di un supplemento di istruttoria, senza dimenticare che le regioni devono ancora far pervenire tutte le proposte. Il pezzo forte della riunione di venerdi' sara' dunque la riforma del Senato e del titolo V, riforma, la prima, contro cui gia' si stanno addensando nubi e oliando freni. "Non mi faro' fermare dalla palude" ha gia' detto chiaro e tondo il premier, che potrebbe trovare qualche ostacolo anche nella direzione del suo partito. L'intenzione e' di imprimere una accelerazione irreversibile, anche perche' la settimana successiva Renzi sara' nuovamente impegnato soprattutto sul fronte estero, a Londra e a Bruxelles, per un colloquio con Cameron e una visita alla City e per il quarto vertice Ue-Africa, il primo dopo le primavere arabe.





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