Senato. Ostacoli per Renzi, premier rilancia: avanti o lascio
Il Premier Renzi. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 31 MAR. (AGI) - Avanti con la riforma del Senato. Nel giorno in cui il Consiglio dei ministri si appresta a varare il provvedimento che cambiera' natura e funzioni al Senato, il premier Matteo Renzi non si lascia intimidire da chi frena: "O facciamo le riforme o non ha senso che gente come me sia al governo. Non ci sto a fare le riforme a meta' - ha detto questa mattina - non sto a Roma perche' mi sono innamorato dei palazzi: se la classe politica dice che non bisogna cambiare, faranno a meno di me e magari saranno anche piu' contenti". In sintonia il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, che ricorda che alle primarie del Pd "il 70% del partito ha scelto questo modello che e' stato poi confermato dalla direzione, in segreteria e dai gruppi parlamentari". Sostenendo quindi che si tratta di un "percorso condiviso; i tempi sono maturi e ora bisogna avere il coraggio di fare le scelte". Ma i distinguo continuano ad arrivare. Oggi dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, che invita Renzi a non avere fretta sottolineando la necessita' di "qualche momento di riflessione e maturazione in piu'". Perche', osserva, se il metodo della "rapidita'" che contraddistingue il premier "diventa anche l'obiettivo, puo' rivelarsi pericoloso". E Giannini mette in evidenza anche il fatto che "e' un po' inconsueto che sia il governo a presentare una proposta di legge su questo tema, serve che il Parlamento ne discuta per ritoccare e migliorare alcuni aspetti". Anche il presidente della Camera, Laura Boldrini, sottolinea l'importanza "che vi sia un dibattito" perche' "e' giusto affrontare questo tema con tutti, anche se - precisa - io non voglio entrare nel merito".
Ma ostacoli arrivano anche dai massimi vertici di Forza Italia. Silvio Berlusconi pubblica una nota su "Il Mattinale" in cui attacca e ribadisce: riforme subito, a partire dall'Italicun che deve arrivare in Aula al Senato in tempi rapidissimi. Poi, sia chiaro, nessuna accettazione di pacchetti riformistici "preconfezionati". Terzo punto: le tensioni interne del Pd non si scarichino all'esterno. Fanno eco Renato Brunetta e Paolo Romani, che chiedono che "la prima riforma da realizzare per mettere in sicurezza il funzionamento istituzionale e' la riforma elettorale". La risposta della Boschi e' immediata: "Non sono preoccupata, credo che troveremo con Forza Italia un accordo anche su questo" e "che prima faremo la riforma del Senato e poi quella della legge elettorale".
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