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Auto. Mercedes GLA, dalla A alla Suv

La nuova Mercedes GLA. (foto Aut.) ndr.

di Redazione

ROMA, 14 APR. (AUTOMOBILISMO) - Dopo la Classe A e la variante in stile coupé CLA, ecco la sport utility derivata dalla compatta della Stella a tre punte. Si chiama Mercedes GLA e riprende gran parte della meccanica della Classe A, trazione integrale 4Matic compresa, una soluzione che rende ancora più versatile un modello pensato però soprattutto per l’impiego stradale. Unica concessione all’off-road è infatti un programma di guida che modifica la taratura del cambio a doppia frizione e la risposta dell’acceleratore. Tra i pregi, il motore molto brillante, il cambio automatico rapido e confortevole e un comportamento gratificante e sicuro, a cui si contrappongono però il prezzo di oltre 3.000 euro superiore rispetto a quello della corrispondente Classe A e il motore piuttosto rumoroso in accelerazione. Un tocco di sportività che non guasta La derivazione dalla Classe A si percepisce soprattutto nell’abitacolo, che ne riprende la plancia, dal design molto semplice e razionale nella disposizione dei comandi. Due classici indicatori analogici nel quadro strumenti di fronte al guidatore, tergicristalli raggruppati sulla levetta a sinistra del piantone di sterzo, luci nella parte sinistra della plancia e una serie di pulsanti raggruppati sulla consolle. Più in basso, in posizione un po’ scomoda da raggiungere durante la guida, ci sono invece i comandi del climatizzazione, purtroppo non totalmente automatico, mentre il monitor che assomiglia a un tablet nella zona centrale superiore della plancia si gestisce attraverso un controller davanti al bracciolo, facile da gestire per i conoscitori del mondo Mercedes, un po’ meno intuitivo per chi ha ormai assimilato la tecnologia touch screen, sempre più diffusa nell’universo degli smartphone. Sedili e volante sportivo dell’allestimento Premium regalano quel tocco di dinamismo che non guasta su una sport utility pensata soprattutto per la guida su asfalto, così come convincono i comandi dietro le razze del volante della trasmissione automatica, che si gestisce anche con la leva a destra del piantone di sterzo secondo una tradizione già da tempo consolidata in casa Mercedes. Nella norma la disponibilità di spazio per i passeggeri anteriori, mentre dietro la situazione è un po’ più problematica: la mobilità delle gambe è infatti penalizzata dalla ridotta distanza tra sedili anteriori e divano, mentre la particolare conformazione di cuscino e schienale posteriore nella parte centrale rende vivamente consigliabile viaggiare al massimo con 4 passeggeri a bordo. Soddisfa totalmente invece il vano bagagli, accreditato di una notevole capienza (421/1.235 litri), ben sfruttabile grazie alla volumetria regolare e ampliabile sfruttando un sottofondo abbastanza ampio, a maggior ragione nel caso dell’esemplare in prova, privo del kit di riparazione in presenza dei pneumatici MOExtended offerti a richiesta.





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