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Economia. 714 euro di sconto Irpef a famiglie piu' povere

Le dichiarazioni Irpef. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 15 APR. (AGI) - Lo sconto Irpef previsto dal governo portera' 714 euro nelle tasche delle famiglie italiane a basso reddito. Ma le risorse per finanziare anche la revisione fiscale nel 2015 e che dovrebbero arrivare dai tagli alla spesa potrebbero non bastare. Questi i rilievi che Istat e Bankitalia muovono al Def del governo e alle misure annunciate da Matteo Renzi durante un'audizione in Parlamento. Le misure sul fisco previste nel Def porteranno a un "beneficio netto annuale sotto forma di minore imposta netta pari a circa 11,3 miliardi di euro", premette il presidente dell'Istituto di statistica, Antonio Golini, secondo cui il beneficio relativo della revisione Irpef, misurato come minore imposta in rapporto al reddito della famiglia di appartenenza dei beneficiari passa dal 3,4% del quinto di reddito piu' povero allo 0,7% del quinto di reddito piu' ricco". In valore assoluto, aggiunge l'Istat, "il guadagno medio annuo per beneficiario e' pari a 714 euro per le famiglie piu' povere del primo quinto, 796 euro per le famiglie del secondo, 768 euro per quelle del terzo quinto, 696 per quelle del quarto quinto e 451 per le famiglie piu' ricche". Per l'Istat, che vede una una crescita del previsto in leggera accelerazione rispetto a al quarto trimestre del 2013 (+0,2%), la manovra avra' un'incidenza contenuta, ma va nella riduzione di ridurre le iniquita'. Resta molto alto invece il peso della disoccupazione, visto che in cinque anni, dal 2008 al 2013 si sono registrati un milione di occupati in meno in cinque anni. Anche Bankitalia parla di ripresa in avvio, ma via Nazionale sottolinea che il recupero dell'econonmia italiana e' ancora in affanno: l'anno "si e' aperto con un quadro macroeconomico in lento miglioramento e con primi segnali di ripresa della domanda interna di consumi, investimenti, ma la ripresa resta fragile". Soprattuto pero', a preoccupare Banca d'Italia e' la mancanza di coperture nel 2015 per il taglio dell'Irpef: "Nel 2015 i risparmi di spesa indicati come valore massimo ottenibile dalla spending review - dice il vice direttore generale di Banca d'Italia Luigi Federico Signorini - non sarebbero sufficienti, da soli, a conseguire gli obiettivi programmatici, qualora dovessero finanziare lo sgravio dell'Irpef, evitare l'aumento di entrate appena menzionato e dare anche copertura agli esborsi connessi con programmi esistenti non inclusi nella legislazione vigente". Bankitalia infine, chiede che il governo vada avanti sulla strada delle riforme, e continui con le privatizzazioni. Il piano di dismissioni del governo "e' ambizioso", ma serve un piano "rapido e deciso".





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