Economia. Vino: Coldiretti, lavoro a 1,25 milioni con fatturato da 9,3 miliardi
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Le botti di vino nelle cantine. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 6 APR. (AGI) - Il fatturato del vino e degli spumanti in Italia cresce del 3 per cento e raggiunge nel 2013 il valore record di 9,3 miliardi per effetto soprattutto delle esportazioni che per la prima volta hanno superato i 5 miliardi (+7 per cento) alle quali si e' aggiunto un leggero incremento delle vendite sul mercato nazionale che sono risultate pari a 4,2 miliardi (+1,5). E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata al Vinitaly di Verona dove e' presente con il proprio stand, nel Centro Servizi Arena (corridoio tra i padiglioni 6 e 7). Il settore nel 2013 ha offerto opportunita' di lavoro a un milione e 250mila italiani nel 2013.
Nel 2013 gli italiani hanno acquistato meno vino in quantita', ma a prezzi maggiori con il risultato che il fatturato realizzato sul mercato nazionale e' aumentato, ma e' l'export di vino a registrare uno storico record, superando per la prima volta il muro dei 5 miliardi, il 7 per cento in piu' rispetto all'anno precedente. Vendite in aumento un po' ovunque, dalla Gran Bretagna (+15 per cento) alla Francia (+9), alla Germania (+6). Balzo avanti anche in Russia, con un +14 per cento, ma le bottiglie tricolori spopolano anche negli Stati Uniti con un +7 per cento mentre - continua la Coldiretti - si inverte la tendenza e crollano invece per la prima volta le esportazioni di vino italiano in Cina con un calo del 3 per cento in valore a 74,8 milioni. Una crescita complessiva che ha offerto opportunita' di lavoro a un milione e 250mila italiani nel 2013 tra quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attivita' connesse, di servizio e nell'indotto che si sono estese negli ambiti piu' diversi: dall'industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall'enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall'editoria alla pubblicita', dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (vinacce e raspi). Secondo uno studio della Coldiretti la raccolta di un grappolo alimenta opportunita' di lavoro in 18 settori: 1) agricoltura, 2) industria trasformazione, 3) commercio/ristorazione, 4) vetro per bicchieri e bottiglie, 5) lavorazione del sughero per tappi, 6) trasporti, 7) assicurazioni/credito/finanza, 8) accessori come cavatappi, sciabole e etilometri, 9) vivaismo, 10) imballaggi come etichette e cartoni, 11) ricerca/formazione/divulgazione, 12) enoturismo, 13) cosmetica, 14) benessere/salute con l'enoterapia, 15) editoria, 16) pubblicita', 17) informatica, 18) bioenergie. Non e' un caso che la laurea del gruppo agrario ed enologico si colloca sul podio tra quelle con i migliori esiti lavorativi occupazionali con l'82,5 per cento dei laureati che e' occupato a cinque anni dalla conclusione del ciclo di studi contro il 74,2 per cento di quelli del gruppo giuridico, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Almalaurea. "La decisa svolta verso la qualita' ha messo in moto nel vino un percorso virtuoso in grado di conciliare ambiente e territorio con crescita economica e occupazionale anche attraverso l'integrazione di categorie come giovani, donne e immigrati che in questo momento hanno maggiori difficolta' nell'accesso al lavoro", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. La capacita' del settore di generare occupazione ha stimolato l'interesse delle giovani generazioni come dimostra il fatto che all'Universita' di Palermo nella facolta' di agro-ingegneria al test per frequentare il corso di viticoltura ed enologia si e' presentato quasi un numero doppio rispetto ai posti a disposizione, mentre alla statale di Milano i nuovi iscritti ai corsi di laurea in scienze agrarie ed enologia hanno avuto un'impennata di oltre il 50 per cento. Ma continua il trend positivo anche negli istituti agrari, come l'Istituto professionale per l'agricoltura Carlo De Franceschi di Pistoia dove aumentano del 20% gli iscritti al primo anno, e per l'anno scolastico 2014-15 si arrivera' a 370 alunni in totale. Sono circa mezzo milione i titolari di vigneti in Italia che - conclude la Coldiretti - operano su 650mila ettari di terreno dei quali ben 480mila Docg, Doc e Igt, ma si contano anche circa 200mila imprese e 35mila imbottigliatrici di una produzione che per il 30 per cento e' destinata a vini da tavola, per il 30 a vini Igt e per il 40 a Doc e Docg".
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