Il Ppe scomunica Berlusconi "Su shoah trappola elettorale"
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Silvio Berlusconi. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 28 APR. (AGI) - "Incommentabili". Di piu': "Assurde". A due giorni di distanza, le parole di Silvio Berlusconi su Shoah e campi di sterminio continuano a fare discutere ed oggi e' intervenuto il portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel a sottolineare che, quanto detto dal presidente di Forza Italia circa il negazionismo del popolo tedesco sono, appunto, "assurdita' incommentabili". E Berlusconi si difende definendo strumentali le polemiche che lo hanno investito. "Mi pare doloroso e spiacevole che la sinistra europea abbia compiuto l'ennesima speculazione, montando un caso su una mia frase, estrapolata dal contesto di un mio ragionamento sul candidato della sinistra Martin Schulz" afferma il leader di Forza Italia, "E' surreale attribuirmi sentimenti antitedeschi o una presunta ostilita' verso il popolo tedesco, di cui sono amico. Se sono ostile a qualcosa, lo sono nei confronti di un'austerita' controproducente, di alcuni vincoli e regole a mio parere gravemente sbagliati, che stanno inchiodando l'Europa intera a una lunga stagnazione economica". "A Jean-Claude Juncker, che non dovrebbe cadere in simili trappole da campagna elettorale, non ho che da ripetere quanto e' gia' noto". Il leader di Forza Italia spiega: "rivendico il mio ruolo di amico storico del popolo ebraico, e dello Stato di Israele, che e' e resta unico presidio di liberta' e di democrazia in tutto il Medio Oriente. Nulla e nessuno puo' mettere in discussione questa mia convinzione profonda, testimoniata ripetutamente nell'arco degli anni, anche nei momenti in cui eravamo in pochi a farlo". "E paradossale che, in Italia e non solo, si siano scagliati contro di me non pochi esponenti della sinistra protagonisti di ambigue difese di Hamas e di Hezbollah. Dobbiamo tornare all'Europa dei Padri fondatori, tra i quali il grande leader tedesco Adenauer. E certe polemiche da campagna elettorale rischiano di distoglierci dal necessario e urgente dibattito sul futuro della nostra Europa", aggiunge. Merkel a Berlusconi, sulla Shoah parole assurde "Le affermazioni sono talmente assurde che il governo tedesco non le commenta", ha affermato durante un briefing con la stampa il portavoce della cancelliera tedesca, Steffen Seibert, citato dal sito del giornale Tageblatt. "Non commento neppure i manifesti elettorali negli altri Paesi", ha aggiunto il portavoce a proposito dello slogan "Piu' Italia, meno Germania" circolato su Internet con il logo di Forza Italia, "la Germania lavora insieme all'Italia in amicizia e questo non cambiera'". Poche ore prima era intervenuto anche Jean Claude Juncker, candidato del Ppe, e quindi anche di Forza Italia, alla Presidenza della Commissione Ue, che ha chiesto a Silvio Berlusconi "di scusarsi con i sopravvissuti all'Olocausto e con i cittadini tedeschi per le sue dichiarazioni. Nessuno ha il diritto di insultare gli amici e i partners della Ue. Nella politica europea non c'e' spazio per dichiarazioni divisive che tradiscono i valori su cui la nostra Unione e' fondata. Per tutti quelli che hanno la storia europea in mente , l'Olocausto, costato la vita a milioni di innocenti, non e' un tema su cui ridere". Gli attacchi di Berlusconi alla Germania "sono inaccettabili", ha continuato l'ex premier lussemburghese: "Le affermazioni di Berlusconi mi hanno disgustato". E quanto al manifesto 'Piu' Italia, meno Germania', Junker ha sottolineato che "durante la crisi, la Germania, come molti altri Paesi membri della Ue, ha mostrato una solidarieta' senza precedenti ai Paesi europei in difficolta'". Il lungo e severo intervento del candidato Ppe non ha convinto tuttavia il presidente dei deputati FI Renato Brunetta: "Le dichiarazioni di Juncker sono esse si' incresciose, e purtroppo figlie di un triste calcolo elettorale: la paura cioe' di perdere i voti della Merkel. Altro che scusarsi con tedeschi ed ebrei. Berlusconi non ha affatto scherzato sull'Olocausto, ne' accusato a vanvera un popolo che stimiamo e amiamo, ma ha dato voce a un timore serio e realistico dell'opinione pubblica non solo italiana. Oggi i leader tedeschi, al di la' delle dichiarazioni di facciata tendono per la loro personale ambizione, a rimuovere la memoria di quel che le pulsioni nazionalistiche ed egemoniche della Germania hanno storicamente sempre causato in Europa: e cioe' invasioni, guerre e lutti".***Questo Spazio pubblicità è in vendita***
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