Molfetta (Ba). Il Prefetto Nunziante incontra la città
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Il Prefetto Nunziante. (foto) ndr. |
di Paola Copertino
MOLFETTA (BA), 2 APR. - Un incontro con la città di Molfetta già programmato nell’ ambito di un giro che sta compiendo in tutti i comuni in cui ricade la sua giurisdizione,quello del prefetto Antonio Nunziante. Non dettato quindi da una particolare emergenza, anche se il clima determinatosi dopo l’omicidio di Alfredo Fiore lo ha reso ancora più pregnante di significato, ma voluto per incontrare l’ amministrazione, le forze dell’ordine, la città, il mondo dell’ associazionismo e la stampa. La massima assise cittadina ha quindi accolto il rappresentante dello stato nell’aula consigliare per un visita che si è rivelata molto proficua in quanto ha toccato molti punti scottanti e di grande attualità. Dopo i saluti istituzionali del presidente del consiglio Nicola Piergiovanni,anche a nome del senatore Azzollini, del Vescovo Marletta e dell’ assessore Minervini,ha preso la parola Mariano Caputo che ha ringraziato il prefetto della sua disponibilità, vicinanza alla gente e difesa della sicurezza in un momento particolare che la città sta vivendo. Parole di stima ed apprezzamento sono state poi rivolte nei confronti delle forze dell’ ordine e sul loro operato.È seguito poi l’ intervento di Annalisa Altomare che si è detta onorata della presenza del prefetto che ha voluto condividere questo momento di sbandamento per la città ringraziandolo per il suo impegno e professionalità, vista la conoscenza di lunga data. Ha poi elencato i nomi che hanno dato lustro alla città in tutti i campi, città che attende ora di conoscere la verità sul barbaro omicidio avvenuto in pieno giorno in mezzo alla folla. Ha poi fatto un accenno al porto commerciale che può diventare un volano per lo sviluppo dell’ economia in un momento di crisi e costituisce un impegno importante per la città, nel bene e nel male. A seguire l’ intervento di Matteo D’Ingeo del Liberatorio politico che ha sottolineato le poca partecipazione popolare e ha ricordato la figura, mai dimenticata di Carnicella, trucidato non per un diniego al concerto , ma perché dietro vi erano dinamiche criminali ben più organizzate. Ha chiesto quindi, anche in questo caso ,di non sottovalutare la situazione e ha auspicato la creazione di comitati di controllo della delinquenza e criminalità che possano quindi monitorare situazioni a rischio. Ha ricordato le due grandi operazioni “ Primavera” e “ Reset” che portarono all’ arresto di centinaia di spacciatori e ha auspicato un potenziamento delle forze dell’ ordine con la creazione di un commissariato di Polizia.
Hanno poi preso la parola esponenti del mondo della scuola, del volontariato, dell’ associazionismo, del commercio che hanno esposto al prefetto dubbi, richieste e considerazioni. Va infatti considerato che la zona artigianale ed industriale di Molfetta, con il parco divertimenti e l’outlet, risulta molto appetibile per la criminalità. I commercianti chiedono maggiore tutela e controllo da parte delle forze dell’ ordine. Il sindaco Paola Natalicchio ha ringraziato il prefetto in maniera non formale della vicinanza alla città anche alla luce di quello che è successo due settimane fa’. Ha infatti avuto la percezione che il clima in cui sia piombata Molfetta sia da paragonare a quello vissuto venti anni or sono; riportando alla mente l’ omicidio Carnicella e le due grandi operazioni antidroga. Ha poi battuto molto sul termine sicurezza e cosa si intende, elogiando la collaborazione con le forze di polizia nei loro specifici compiti e competenze. Ha poi sottolineato la possibilità di ospitare in un bene confiscato il presidio di polizia, richiesta questa avanzata al Viminale. Ribattuto da parte del sindaco Paola Natalicchio, il concetto della sinergia fra tutte le parti, della prevenzione, di fare squadra per ottenere i migliori risultati. Il prefetto, subito dopo l’ omicidio, aveva incontrato il sindaco e il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il colonnello Castello, per concordare decisioni e modalità di comportamento, ma si era già interessato di edilizia scolastica, problemi idrogeologici, porto, protezione civile. L’ illustre ospite ha esordito sottolineando come è cambiato il ruolo del prefetto, prima inavvicinabile,e che ora invece incontra i cittadini e discute con loro di emergenze e problemi.
C’ è stata una evoluzione di questa figura. Nunziante infatti vuole toccare con mano, recandosi di persona nelle varie città, i problemi; vuole conoscere il paese reale e non ideale; visione questa che si può avere sul posto. Ha ribadito che la visita era in programma e che lo Stato e le istituzioni sono vicine al cittadino e bisogna avere in loro la massima fiducia. Il prefetto infatti compila una reazione dettagliata al parlamento in merito alla provincia di sua competenza. Ha esortato i cittadini a non avere timore e ha messo in chiaro che si sta lavorando alacremente per individuare il responsabile dell’ omicidio di Fiore. Ha voluto però sottolineare che detesta la spettacolarizzazione della sicurezza; infatti è prevista una razionalizzazione delle forze dell’ ordine dettata dalle ulteriori competenze professionali acquisite e da studi effettuati per meglio contrastare i fenomeni criminali. La realtà della provincia di Bari composta da quarantuno comuni è piuttosto complessa, ma il prefetto ha dato la massima disponibilità ad incontrare cittadini, associazioni ed istituzioni locali.
Ha poi tracciato un excursus della sua carriera facendo parallelismi e differenze, ringraziando anche il presidente regionale antiracket De Scisciolo per i brillanti risultati conseguiti sul territorio foggiano contro clan di estorsori. Nunziante ha ribadito il concetto di squadra; non sono i numeri che portano ai risultati, ma la competenza e professionalità. La crisi poi non deve costituire una scusante per delinquere; bisogna svegliare le coscienze e fare opera di prevenzione, perché i tempi della repressione sono più lunghi. Non bisogna sottrarsi alle responsabilità, infatti un fenomeno in costante aumento è l’ abuso di alcool da parte di ragazzi giovanissimi. Importante la cultura del dialogo, della sicurezza partecipata, dell’ agire non spinti da emozioni, ma da fatti concreti e indagini mirate. Per quanto concerne il porto ha affermato che la magistratura sta facendo il suo percorso, quindi bisogna lasciarla lavorare. Il prefetto ha parlato a braccio, con il cuore in mano, rispondendo alle domande ed istanze dei cittadini su cui aveva preso appunti. A conclusione dell’ incontro ha voluto trasmettere un messaggio di massima apertura e disponibilità,di fiducia nello stato e nelle istituzioni, sottolineando di non demonizzare la politica e non spettacolarizzare la sicurezza.
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