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Bari. Pubblica Amministrazione: Bari e il corridoio 8

Il Corridoio 8. (foto) ndr.

di Domenico Durante

BARI, 19 GIU. - Per meglio seguire quanto da noi esposto con i precedenti articoli riportiamo una illustrazione sul corridoio 8 per la finalità che si vuole perseguire illustrando la situazione del nodo ferroviario di Bari nella sua parte centrale e nella sua parte terminale che viene proposta, illustrata o quantomeno portato a conoscenza ai fini di poter contribuire a raggiungere quelli che sono gli obbiettivi di una maggiore presenza e di un maggior interscambio con i paesi dell 'est europeo. 

I grandi programmi di intervento a livello europeo che interessano bacini di utenza transfrontalieri vanno attuati attraverso assi di sviluppo denominati Corridoi. Sono questi Corridoi che individuano, in via prioritaria strade, autostrade, ferrovie, idrogeno fluviali e marittime, porti, interpreti, aeroporti e i punti di scambio intermodali, vale a dire tutte le infrastrutture necessarie perché i programmi trovino riscontro nella realtà è risultino trainanti per Lee singole economie dei paesi intestati. Restarne fuori, pur avendone le possibilità di inserimento significa rinunziare a priori a tutto l'indotto che simili realizzazioni portano con sé. Il Corridoio 8, con la realizzazione delle infrastrutture di cui si è fatto cenno, avrebbe permesso a Bari, quale stazione di partenza, di svolgere il ruolo di Polo di attrazione e di raccordo dell 'Europa comunitaria con l' Albania, la Macedonia, la Bulgaria e con l'est europeo e nello stesso tempo incidere nella formazione di vaste aree di utenza aperte al libero scambio delle merci e devo sviluppo di economie compatibili ed integrate con quelle Europee. Oggi, per fortuna, non si parla più di rinviare a tempi migliori un siffatto programma avendo, di recente, la Commissione europea inserto la realizzazione del Corridoio 8 tra le opere prioritarie di interesse comunitario. Ci si deve augurare, quindi, che il corridoi 8 si realizzi con il recupero dei tempi perduti così come ci si deve augurare che Bari ed il suo hinterland, innervato da circa 300 km di ferrovie secondarie non perda l'occasione, più unicacherara, di tornare ad essere la porta dell'occidente verso Levante ed assumere la funzione di trampolino di lancio della nostra economia e dei nostri prodotti verso i mercati dell'est fino a raggiungere il Mar Nero. Essere capolinea o terminale di un opera di rilevanza Europea non è una funzione fine a se stessa perché per assolvere al meglio a questo importante compito occorre portare in cantiere tutte le opere attinenti ai trasporti posti nell 'hinterland barese e con esso l' immediato bacino di utenza soltanto attraverso lo sviluppo del suo mezzogiorno d'Italia potrà svolgere il non facile compito di contribuire ad avviare il motore dell'economia in paesi nei quali per decenni l'economia di mercato è stata sofficata da quella di Stato. Per supportare ciò occorrerà creare un vero porto delle comunicazioni strettamente interconnesso con reti ferroviarie, stradali, autostradali ed aeroportuali, specificamente la stazione di arrivo e o di partenza del corridoio 8 dovra' essere suffragata dalla realizzazione a breve di opere di cui si è sempre parlato e mai realizzate come per esempio: 

• Tratto autostradale Taranto - Sibari con bretella di raccordo a scorrimento 

• veloce alla Salerno - Reggio Calabria 

• Alta velocità tratta ferroviaria Bari-Napoli 

• Completamento statale 16bistratta Cerignola - Foggia 

• Completamento statale 96 a scorrimento veloce Bari - Matera 

• Completamento statale 98 Modugno - Cerignola 

 Completamento statale 106 a scorrimento veloce tratto lucano 

• Completamento statale 100 a scorrimento veloce Bari - Taranto 

• Raddoppio ferroviario San Severo - Pescara 

• Completamento raddoppio Bari - Taranto 

• Elettrificazione ferrovie Sud-Est 

• Elettrificazione ferrovie Appulo lucane e variazione dello scartamento dei binari. 

Questi interventi, gradualmente eseguiti, permetteranno all'hinterland di integrarsi alla città ed a quest'ultima di assumere responsabilmente il ruolo che la comunità europea le ha riservato, questo senza rinunzia alcuna alle priorità oggi evidenziate. Nessuna giustificazione, potrà in avvenire, essere addotta per la mancata soluzione di un problema di valenza internazionale così come riconosciuto dell'Albania e dagli altri paesi dell'est europeo che si sono spinti a voler procedere anche autonomamente pur di potersi agganciare alle economie occidentali. Che il Corridoio 8,definito 'La Nuova Appia', abbia una valenza economica e sociale è fuori d'ogni dubbio è dovrà attrarre l'attenzione delle categorie imprenditoriali e delle istituzioni tese al benessere della collettività. L'assenza del Comune di Bari, quale rappresentante dell'Ente Territoriale più interessato, non potrà continuare per non vanificare o perdere l'occasione storica di mantenere fermi ed inalienabili i vincoli storici e culturali con l'altra sponda dell'Adriatico. Allontanare lo spettro del declassamento o l'esclusione della città dalle grandi programmazioni europee, dovrebbe essere l'impegno prioritario di ogni cittadino barese, abbandonando così la sterile corsa alle 'medaglie' o alla ricerca di possibili inserimenti nel già costituito Comitato Tecnico che non ha dato segni di operatività. La città non può porgere la guancia per ricevere ulteriori 'schiaffi ' ma deve aspirare al recupero del tempo perduto e diventare, a pieno titolo, 'Città Europea'.

Ing. Domenico Durante




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