Economia. Alitalia-Etihad: Ghizzoni, banche costrette a restare

Federico Ghizzoni. (foto Agi) ndr.

di Redazione

SANTA MARGHERITA LIGURE, 7 GIU. (AGI) - "Da Alitalia non usciremo perche' costretti a starci dentro". Lo ha affermato l'amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, intervistato al 44esimo convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria. Ghizzoni ha spiegato che c'e' un'offerta di Etihad sul tavolo e che, oltre ai lavoratori, anche gli istituti di credito saranno chiamati a fare un sacrificio importante sui 560 milioni di debiti di Alitalia-Cai che Etihad giudica di troppo: "c'e' una richiesta di stralcio del 30%, Stiamo valutando; e' una richiesta molto impegnativa per le banche", ha detto l'ad di Unicredit, esposto verso la compagnia per circa 140 milioni di euro. "E' anche vero", ha pero' aggiunto Ghizzoni, che quella di Etihad "e' un'offerta molto credibile" che fara' diventare Alitalia di nuovo "un'azienda competitiva che stara' sul mercato"; quindi si tratta di "una proposta da cogliere", "un'occasiobne molto importante per Alitalia e anche per il Paese". L'amministratore delegato di Unicredit non si sbilancia sulla tempistica per la finalizzazione della trattativa tra Alitalia ed Etihad e si e' limitato a dire che "c'e' una negoziazione in corso" ma comunque, "sono abbastanza fiducioso" sull'esito finale. "Se ci sono discorsi, penso e spero che lo sapremo anche noi", ha detto Ghizzoni a proposito di un eventuale ingresso di Cdp al posto delle banche dell'azionariato Alitalia. L'ingresso di Cassa Depositi e Prestiti, che per statuto non puo' investire nelle societa' in perdita, in 'questa' Alitalia non e' possibile, ma, secondo Ghizzoni, "se Alitalia torna in bonis, forse lo statuto della Cdp consente un loro ingresso". Sui rilievi posti dall'Ue all'ingresso di Etihad in Alitalia, Ghizzoni ha affermato che la maggioranza del capitale "sicuramente sara' europea", mentre "controllo e governance saranno miste con le rispettive responsabilita': i soci italiani non scompaiono".

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